DI RAFFAELE VESCERA
Nella striscia di Gaza i palestinesi morti, in maggioranza civili, in un solo mese di guerra sono oltre 10.000, 4.000 dei quali bambini.
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In rapporto alla popolazione, di appena due milioni di abitanti, è come se in Italia fossero 30 volte di più, ovvero 300.000 e in America 150 volte di più, ovvero 1.500.000, un milione e mezzo. Se questa crudele risposta da parte del governo di estrema destra di Israele dovesse continuare, in un anno i morti a Gaza sarebbero 150.00 su due milioni di abitanti.
Ciò per vendicare i 1.400 morti israeliani della strage compiuta da Hamas il 7 ottobre. A questo punto, il rapporto dei morti tra ebrei e palestinesi sarebbe ben superiore a quello scellerato applicato dai nazisti che uccidevano dieci civili italiani per ogni tedesco morto.
Stragi, carneficine, massacri che non finiscono di insanguinare il mondo, causati da mire economiche e territoriali, pilotate dai blocchi imperialistici che usano i contrapposti estremismi per affermare i propri insaziabili interessi. Da una parte Israele che, orientata dagli Usa, da 80 anni nega alla popolazione palestinese ogni diritto, costringendola a vivere in una sorta di mega lager, dall’altra l’estremismo islamico, fomentato dall’Iran, che invoca la distruzione totale dello Stato d’Israele.
Per fermare questa guerra scellerata, non c’è altra soluzione che eliminare il casus belli, dando uno Stato al popolo palestinese, così come quello già assicurato al popolo israeliano.
La posizione in merito, espressa dall’Onu parla di crimini di guerra commessi sia da Hamas che da Israele:
“Le atrocità perpetrate dai gruppi armati palestinesi il 7 ottobre sono state terribili, brutali e scioccanti: sono stati crimini di guerra, così come lo è la continua detenzione di ostaggi. Anche la punizione collettiva da parte di Israele dei civili palestinesi costituisce un crimine di guerra, così come l’evacuazione forzata illegale dei civili”.
Dalla guerra russo-ucraina, alle tante altre guerre sparse in Africa e in Oriente, emerge una sola amara verità:
l’Umanità è da farsi.