DI FERDINANDO TRIPODI
Pensavo esistesse solo in passato quando, per ignoranza, non c’erano altri modi di risolvere i problemi se non “a modo tuo”.
Credevo che la storia ci avesse insegnato che siamo esseri umani, tutti uguali, tutti dello stesso grande Paese.
E ancora, credevo che la storia ci avesse insegnato che quando c’è di mezzo la guerra ci rimettono sempre i più deboli, quelli che non c’entrano niente, quelli che vorrebbero con tutto il cuore la pace e nient’altro.
Ci rimettono i bambini che in queste ore vengono trucidati in Palestina.
(Secondo i dati diffusi rispettivamente dai Ministeri della Sanità di Gaza e Israele, dal 7 ottobre, sono stati segnalati più di 3.257 bambini uccisi, di cui almeno 3.195 a Gaza, 33 in Cisgiordania e 29 in Israele. Il numero di bambini uccisi in sole tre settimane a Gaza è superiore al numero di bambini uccisi in conflitti armati a livello globale – in più di 20 Paesi – nel corso di un intero anno, negli ultimi tre anni.)
Ci rimettono gli uomini e le donne che odiano la guerra ma che sono obbligati a subirla.
Abbiamo bisogno di umanità, di cuore, di unione in questo mondo che spesso si divide per egoismo, interessi e prepotenze.
In guerra non ci sono vincitori né vinti, perdono tutti.
Le vite umane sono un valore prezioso e nessuno può riportarle indietro.
Non voglio pensare che la guerra ora sia altrove e non mi riguarda, perché la guerra riguarda tutti, anche chi non è coinvolto direttamente: è una sconfitta al profondo senso di umanità, è una sconfitta quando guardo negli occhi i miei nipoti e gli dico che va tutto bene, che la vita è magica e le persone sono buone, è una sconfitta quando saluto qualcuno e penso che dietro ad ogni essere umano ci sia un cuore grande.
La mia presa netta di posizione è per la PACE, non faccio parte di nessuna “tifoseria” pro Palestina o Pro Israele.
Ma non posso certo voltarmi dall’altra parte e far finta che un bambino trucidato da parte dell’esercito Israeliano sia un caso isolato.
Non posso,non voglio e non lo farò.
Io sono vicino al popolo Palestinese che in queste ore, da settimane ormai, sta vivendo e subendo crimini terribili. Israele è colpevole di questo Olocausto.