DI GIANCARLO SELMI
“La speranza è una sofferenza che non si arrende mai”.
Nessuno più di me può capire i genitori di quell’angioletto che è andato via. Nessuno più di me può capire i motivi che li hanno spinti a cercare, più in là della ragione, cure per qualcosa che non era curabile. Allungare quanto più possibile la vita di qualcuno che amavano più di essi stessi. La crudele sincerità della scienza cerca di sconfiggere la speranza. Ma questa sopravvive all’infinito. Fino a quando può. Sono questi i motivi ed io, padre di un bimbo disabile in lotta perenne per fare sopravvivere la speranza, immagino quanto può essere duro rinunciarvi. La morte della piccola ha straziato il mio cuore.
Detto questo, l’uso che le destre hanno fatto di questa tragedia non può che essere definito rivoltante. Una sontuosa, vomitevole operazione di sciacallaggio che ha fatto diventare una tragedia umana un caso politico. Usata per propagandare ed aggiungere appeal a un tema identitario, qual è il rifiuto di una legge che regoli il ricorso all’eutanasia. Usata per distogliere l’attenzione dalla tragedia che sta vivendo il paese. Solo il cinismo e la cialtroneria non replicabile di chi governa attualmente il paese, poteva animare l’utilizzo di una tragedia come questa per acquisire consenso. Ripeto: è rivoltante.
Ma è ancora più rivoltante che lo abbia fatto chi ha azzerato il fondo per le non autosufficienze ed abbia tolto soldi alla disabilità.
E’ da vomito che lo abbia fatto chi giudica danno collaterale la morte di migliaia di bambini a Gaza.
Che lo abbiano fatto le stesse persone, la stessa parte politica, che giustifica la morte di bambini innocenti in nome di un (non meglio identificato) diritto a difendersi. Esercitato dal capo di un governo criminale. E i bimbi di Gaza muoiono per bombe e proiettili, non per la mutazione di un gene.
Senza parlare di ciò che sta accadendo in Veneto, una regione governata da loro, dove l’assenza di screening neonatale ha causato la morte di decine di bambini
Abbiamo perso molto negli ultimi anni.
Cultura, senso civico, rispetto, solidarietà, potere economico. Siamo un paese in declino, un declino secondo me irreversibile. Ma quello che ha perso la destra italiana, e lo ha perso irrimediabilmente (ma forse non ha mai avuto), è quella cosa che dovrebbe essere la principale caratteristica degli esseri umani: l’umanità.