DI LUCA BAGATIN
Il Comune di Caldiero, in provincia di Verona, celebrando il 75esimo anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale e la sconfitta del nazifascismo, ha inaugurato un monumento alla memoria di Vladimir Tulisko, partigiano sovietico morto a soli 22 anni, nel 1945, combattendo in Veneto con il nome di battaglia “Willj”.
Il partigiano Willj, originario di Kharkov, sfuggì infatti ai tedeschi – i quali lo avevano deportato in Italia ai lavori forzati – e si rifugiò, assieme ad altri suoi compagni, nella Divisione partigiana Pasubio.
La sua tomba – riposta nel cimitero di Caldiero – rimase anonima per 40 anni, sino a che, nel 1987, uno studente veronese incuriosito, scrisse all’Ambasciata sovietica a Roma per saperne di più.
Attraverso le ricerche degli archivi della Divisione Pasubio si risalì all’identità del giovane partigiano.
Il 19 ottobre scorso è stato inaugurato a Caldiero il monumento in suo onore, realizzato grazie all’Associazione Conoscere Eurasia, al Consolato Onorario russo e alla collaborazione fra lo scultore Matteo Cavaioni e la scultrice russa Nadezhda Golysheva.
All’evento, oltre a tutte le autorità cittadine, fra cui il Sindaco di Caldiero Marcello Lovato, era presente anche l’Ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, il quale ha dichiarato: “Chiniamo il capo al ricordo di chi, come Vladimir Tulisko, nella resistenza e nei gruppi di lotta clandestina, ha dato il proprio contributo alla liberazione dell’Europa a costo della propria vita. Nel solo territorio italiano parteciparono al movimento antifascista più di 5.000 soldati e cittadini sovietici, 800 dei quali perirono. Ringraziamo i nostri amici italiani per il desiderio di perpetuare il ricordo della sua impresa”.
Luca Bagatin