DI BARBARA LEZZI
Quest’uomo, Netanyahu, ha legato il suo destino di politico in declino e prossimo ad essere processato per corruzione, alla vita di migliaia di innocenti inermi che sono stati ammazzati senza pietà, sotto lo sguardo del “civile” Occidente accompagnato dalle girandole delle buone intenzioni americane che, nel frattempo, vedono usare le proprie bombe per uccidere quelle persone che dicono dovrebbero essere salvate. In questi giorni, gli USA stanno valutando un altro invio di armi per un valore di oltre 300 milioni di dollari. Un’ipocrisia insopportabile.
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Insomma, dei palestinesi importa davvero a pochi e in questo cinico gioco al loro massacro, le grandi Istituzioni, compresa l’Europa, preparano i soldi per imbonire l’Egitto che dovrà accollarsi i superstiti per far trionfare Netanyahu con la conquista di un nuovo cuscinetto di sicurezza ovvero la Striscia di Gaza liberata dal suo popolo costretto a diventare profugo se non già carne da macello.
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L’Italia, come al solito, da buon “cagnolino ammaestrato”, si accoda senza nemmeno tentare nessuna buona soluzione. In cambio, ottiene la possibilità di incensare il Presidente del Consiglio per le sue doti di statista acclamata a livelli internazionali come nessuno prima di lei. Glielo lasciano dire purché si adegui.
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I numeri si dice che siano freddi ma basta fermarsi a riflettere per dare loro l’odore di un bagno di sangue: l’86% delle 14.000 vittime palestinesi in questi due mesi di attacchi è composto da donne, anziani, malati e tanti tanti bambini.