DI MARIO PIAZZA
Una cosa è la libertà di opinione, altro è esprimerla a voce o con un post.
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Nessuno può vietarvi di pensare “Io sto col gioielliere” oppure “Israele ha il diritto di difendersi” o magari “Se stava a casa sua non le capitava niente”, potete pensarlo mentre guidate l’auto o siete seduti sulla tazza del cesso, potete persino dirlo a cena se avete avuto la sfiga di appartenere a una famiglia che la pensa come voi.
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Se però uscite dalla vostra zona protetta, l’auto, il cesso o la sala da pranzo di casa vostra e rendete pubblici la vostra ignoranza, le vostre frustrazioni, il vostro odio e la vostra incapacità di capire e approvare concetti che sono la base di una convivenza civile, allora dovete prepararvi ad argomentare il vostro pensiero con qualcosa di più solido di un meme scritto da altri.
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Alla fine verrete sfanculati lo stesso dal mondo civile a cui dubito possiate appartenere, ma se non lo fate la vostra sparata rimarrà soltanto un rutto o una scorreggia nel mare magnum della fogna populista. Persino per fare la figura del coglione occorre studiare e informarsi almeno un pochino… Fatevene una ragione.