DI MARIO PIAZZA
… ce la cantiamo e ce la suoniamo tutti i giorni da un anno.
La quantità di puttanate prodotte da questo governo e dalle sue adiacenze è talmente vasta che non si riesce a tenerne il passo, forse prima di cadere a terra schiantati dalla fatica e dalla noia dovremmo cominciare a parlare dell’alternativa che presto o tardi la politica nostrana dovrà essere in grado di offrire.
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Può non piacere e certamente non piace a me, ma anche immaginando di recuperare un buon numero di disertori dall’area dell’astensione potremo sperare di archiviare questo orrendo miscuglio di arroganza e di ignoranza soltanto trovando una sintesi credibile che vada dalla sinistra organica alle frange liberali più progressiste passando ovviamente dal PD e dal M5S.
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Per come stanno le cose il discorso potrebbe anche finire qua perché nessuno dei segretari di partito coinvolti ha la stoffa, lo spessore, la capacità e neppure la volontà di diventare un “federatore”, tutti impegnati a mantenere la leadership delle rispettive parrocchie a spese più degli indispensabili alleati che del governo che vorrebbero sostituire.
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E’ roba da non credere. Chi si oppone a questo governo ha uno spazio comune sempre più ampio, ha i mezzi (non so ancora per quanto), ha la cultura politica e ha il seguito necessario per iniziare subito a costruire qualcosa di solido e di positivo e invece tutti, Fratoianni, Bonelli, Schlein, Conte e persino Calenda e Renzi rimangono lì con il loro sguardo torvo a rimirare le cose che li dividono.
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Dovremmo essere noi, il loro elettorato, a dargli un bello scrollone.
