DI PIERLUIGI FERDINANDO PENNATI
Caro Babbo Natale,
quest’anno non ho fatto l’albero ed ho lasciato gli addobbi in cantina, ogni anno ti chiedo di non fermarti da me, ma tu lo fai lo stesso ed anche in fondo non ne sono così scontento, ma quest’anno è molto differente, quest’anno non vedo nessun Natale da festeggiare, quest’anno la morte non è solo portata da ricchi potenti che litigano per un pezzo di terra o dai disperati che scappano dalla loro guerra che non capiamo per chi a noi così lontana, quest’anno la morte arriva anche dalla crudeltà di chi in nome di un dio che non conosce personalmente uccide migliaia di persone che se conoscesse personalmente non ucciderebbe, perché lo sento, nessuno è davvero cattivo se ha la giusta considerazione.
Vivere in pace non solo è possibile, ma è meno faticoso che vivere in guerra, eppure la guerra prende sempre il sopravvento sulla pace.
Caro Babbo Natale, spiegamelo tu come funziona, dimmi perché un uomo dovrebbe voler uccidere un altro uomo solo perché occupa uno spazio che vorrebbe per sé, spiegami perché chi occupa case per disperazione e sopravvivenza è detto abusivo e viene cacciato in malo modo e chi occupa terre per profitto viene chiamato colono e celebrato come eroe nazionale.
Dimmi, Babbo Natale, davvero anche quest’anno hai voglia di passare da me sottraendo il tuo tempo a chi soffre sotto le bombe di qualsiasi nazione o dittatore?
Io non lo credo, o almeno spero che non sia così, so che alla fine passerai da me anche senza l’albero e gli addobbi, so che mi troverai lo stesso, so che riceverò doni di cui non ho davvero bisogno solo per poter espletare una tradizione di scambi di regali nata nella povertà e che sta morendo nell’opulenza.
Io, però, quest’anno non ho nulla da festeggiare, quest’anno il giorno di Natale per me sarà forse il giorno più triste dell’anno perché la mia famiglia, la mia vera e prima famiglia, non è circoscritta a pochi individui con i quali condivido parte del mio DNA, la mia famiglia è quella di tutti, è il mondo intero ed è anche la tua, sai, non esiste un altro pianeta su cui scappare e non esiste un’altra umanità, c’è solo la nostra, dobbiamo solo ricordarci di averla e di restare umani.
Caro Babbo Natale, così come il buio è mancanza di luce e l’odio è mancanza di amore, la guerra è solo mancanza di pace, ogni cosa ha il proprio antidoto, non si può battere il buio con un buio più grande e non si supera l’odio odiando di più, quindi non si può nemmeno vincere una guerra con una guerra più cruenta e crudele.
Caro Babbo Natale, porta quindi la luce che allontana il buio, l’amore che addormenta l’odio e la pace che batte la guerra a chiunque ne ha bisogno nel mondo, ma ti prego, non perdere troppo tempo con me, hai già molto da fare altrove.