DI ANNA CALI’
Dalla redazione di Napoli Village
NAPOLI – I fischi del Maradona a fine partita diventano sempre più assordanti partita dopo partita. Il Napoli si è dissolto come neve al sole, non esiste più! Quello che abbiamo ammirato fino nel mese di maggio dimentichiamolo! L’appello delle curve chiaro “Ragazzi fuori le palle”. In questa situazione c’è bisogno di uomini forti, di carattere, ma soprattutto di lucidità. Non si può cadere nella trappola degli avversari che ancora una volta la buttano in rissa e noi cadiamo nelle provocazioni subendo ammonizioni ed espulsioni. Un Napoli come questo non si era mai visto nell’era De Laurentiis. Forse soltanto scavando nel passato in epoche ormai paleolitiche è possibile ricordare una squadraccia come questa. Pensavamo di averlo dimenticato di aver voltato pagina e invece ci tocca nuovamente tornare a lottare per un posto in campionato che non ci appartiene.
33 anni per vedere uno Scudetto e 33 anni per vedere il Napoli più brutto, qualcuno potrebbe dire che forse è il Karma, che forse è il destino quest’anno a rivoltarsi contro il Napoli. Perché se l’anno scorso abbiamo fatto il calcio più bello d’Italia e d’Europa e abbiamo avuto il coraggio di mettere un notevole distacco con le altre squadre, quest’anno anche i punti ci stanno tornando indietro con l’interesse. Dopo Juve e Roma, anche con il Monza abbiamo dimostrato di fare il gioco delle avversarie. La squadra ospite necessitava di un pareggio dopo le sconfitte e il Napoli glielo regala in uno stadio che era considerato un fortino di guerra. È la parata di Meret al 66′ sul rigore del Monza fa tirare un sospiro di sollievo al Maradona che si aspettava un’altra sconfitta stagionale.
Una chiusura d’anno che si è mantenuto in linea con tutto l’andamento annuale della squadra Campione d’Italia. Una squadra scollegata tra loro, poco cinici soprattutto che non sfrutta mai le palle che vengono messe a disposizione dal Monza. Eppure, sembrava che avessero trovato l’approccio giusto in questo incontro di gara, visto che il primo tiro in porta arriva dopo 3′ a differenza delle precedenti gare che si è dovuto aspettare persino il 70′.
Al 39′ arriva una clamorosa occasione con Anguissa. Ma il Napoli non c’è. Sono pochi gli attimo di lucidità, ma si intuisce chiaramente che il fantasma di García vive ancora nella mente e nel aspetto fisico e tattico dei giocatori. Tutti assenti e molto nervosi, lo stesso tecnico Walter Mazzarri è arrabbiato al tal punto da farsi espellere sul finale della partita, se è lo stesso tecnico a non mantenere i nervi saldi, dove si arriva?
11 giocatori che sembrano la brutta copia di quelli dello scorso anno, un Di Lorenzo stanchissimo, un Kvara che sbaglia tutto ciò che l’anno scorso facevo giusto.
Al 70′ arriva un tiro altissimo di Zerbin. Sul finale un gol non in porta di Gaetano fa tremare il Maradona e fa sperare nella vittoria all’ultimo minuto. Espulso anche Palladino de il Monza.
Ma la notizia più preoccupante è che siamo arrivati all’86’ e di Simeone in campo nemmeno l’ombra. Cosa si teme? Qual è il motivo per cui, Mazzarri che dall’inizio del suo percorso non ha mai impiegato tutto questo tempo nell’effettuare dei cambi, consapevole che in 5′ un giocatore non può e non riesce a cambiare l’andamento della partita.
Un 2023 che si conclude con l’amaro in bocca per i tifosi del Napoli e ci si augura che col nuovo anno, si possa rimediare e si possa ritornare a recuperare qualche punto e posizione in classifica. Ci si augura anche che il calciomercato invernale possa produrre qualcosa di positivo per la squadra e possa donare e sostituire tutti i giocatori che andranno via, perché qualora non dovesse accadere, saremmo costretti a dire addio anche a Mazzarri?
Si attende curiosi di scoprire cosa dirà il Presidente De Laurentiis nella conferenza post-partita e del bilancio del Napoli di quest’anno.
.
Articolo di Anna Calì, dalla redazione di
29 Dicembre 2023