DI GIOACCHINO MUSUMECI
La mia critica alla figura genitoriale è contenuta nell’idea che dovremmo essere noi a indicare priorità ai figli affinché questi non costruiscano la propria personalità su elementi inconsistenti o il cosiddetto effimero. Effimero criticato da intellettuali del calibro di Pio e Amedeo, che se digiti su Google “i due comici pugliesi buzzurri” vengono fuori loro per primi.
La critica si scontra con genitori “vittime” di ingestibili stimoli multimediali rivolti ai figli. Stimoli ai quali non c’è modo di sottrarsi e a cui segue l’obbligo genitoriale di accontentare i ragazzi affinché non siano marginalizzati da compagni che possiedono ogni elemento simbolico di questo effimero che viene prima alacremente criticato ma paradossalmente concesso. Insomma una contraddizione che perpetriamo e di cui ci lamentiamo.
“Vivi sulla luna?” mi obietta un genitore..
Bene, rispondo per tutti.
Non vivo sulla Luna, vivo a Tor bella Monaca dove oltre che con gli stimoli mediatici i genitori fanno i conti con stimoli più terreni, cioè quelli della strada malfamata e piena di gadget ben diversi da quelli proposti da influencers su cui accollare ogni malanno sociale. Gli stimoli della strada a Tor Bella Monaca si traducono in viali che terminano facilmente a Rebibbia, regina Coeli, oppure comunità per tossicodipendenti, rapine, marginalizzazione e quanto di peggio concedano istituzioni indifferenti e bastarde. Questi genitori hanno ben più da risolvere che controllare autorevolmente dove naviga un ragazzino di 10 anni.
Tra le varie questioni che mi pongo una tra le tante è stabilire chi si reca al supermercato per acquistare pandori, i ragazzini rovinati o i genitori di questi ragazzini. Chi si reca presso sfavillanti boutiques ove acquistare accessori costosissimi, i ragazzini squattrinati?
E quando i ragazzini ordinano on line qualcosa a nostra insaputa, chi dà loro i soldi per farlo e perché a nostra insaputa…
Tutti abbiamo nascosto più di qualcosa ai nostri genitori ma se oggi ci sono più stimoli non possiamo rivolgere ai figli meno attenzione di quella che i nostri concedevano a noi. Siamo sicuri che il nostro livello di concentrazione non sia calato perché siamo stati condizionati NOI per primi dall’effimero che potrebbe rovinare le nuove generazioni?
Non vivo sulla luna, casomai posso dire che alcuni genitori, per fortuna pochi dato che i ragazzi a parer mio sono per la maggior parte gioielli ancora inespressi, hanno deciso che l’unico ruolo che vogliono interpretare è quello delle vittime di stimoli mediatici di cui non possono contenere i danni.
Non vivo sulla luna, vivo sulla terra dove i genitori non sono perfetti perché non devono esserlo, dove i bambini osservano per capire chi vorranno essere da adulti e i primi che osservano e ascoltano siamo noi. Vivo dove fare i genitori è la cosa più difficile al mondo e fare le vittime è la più facile oltre essere la più infantile.
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Grazie per la lettura.