DI CLAUDIO KHALED SER
Si litiga sotto la Tour Eiffel e all’ombra di Santa Sofia.
Macron e Erdogan non se le risparmiano, accusandosi a vicenda di avere problemi mentali.
In attesa di un responso medico che certifichi lo stato di salute di entrambi, ciascuno ritira il proprio Ambasciatore in casa dell’altro, per la serie “con te non ci gioco più”.
Macron ultimamente ha i nervi scoperti e a nulla sono valse finora le iniezioni di camomilla.
Ha cominciato qualche ora dopo l’omicidio di Samuel Paty per mano di un criminale, ottenebrato da una pseudo fede religiosa, per scagliarsi pesantemente contro l’Islam, chiudendo decine di Moschee ed espellendo a razzo, qualche centinaio di arabi.
Ha proseguito facendo perquisire oltre 50 Associazioni in orbita islamica, comprese quelle sovvenzionate dallo Stato francese e mai messe in discussione.
L’ira francese non si é fermata nemmeno davanti a coloro che predicavano calma e di non lasciarsi prendere dalla rabbia.
Ha tirato in ballo perfino la Tunisia che naturalmente ha reagito.
In particolare, un certo Mohamed Affes, deputato e sostenitore dell’attuale Governo tunisino, ha addirittura pubblicato sulla sua pagina FB, l’immagine di un cane randagio con la testa di Macron e sotto la semplice scritta : ” Macron le chien des occidentaux “.
Il Presidente francese ha poi messo una toppa al buco, peggiorando ulteriormente la situazione.
Tramite Twitter, in arabo, ha scritto che la Francia non si arrenderà mai e che chiunque la sfida avrà di che pentirsene.
Il tutto accompagnato da una foto col classico kepi’ arabo in testa che ha fatto ulteriormente incazzare gli arabi che hanno ritenuto il gesto, “non amicale”, ma una presa per il culo.
In questo mondo di isterici, suscettibili e permalosi, non poteva mancare il Califfo turco.
Ha messo in dubbio la sanità mentale del collega francese che per ripicca ha ritirato appunto l’Ambasciatore.
Per contro-ripicca, anche Erdogan ha ritirato il suo.
Per contro-contro-ripicca Macron ha fatto proiettare le vignette di Hebdo contro l’Islam, sulle facciate dei palazzi storici di Parigi.
Per contro-contro-contro-ripicca Erdogan ha messo fuori legge il “paté de foie gras” invitando i turchi a non mangiarlo.
I poveretti (turchi) che manco sanno cosa sia quella robina li’, hanno aderito e ieri sera, hanno sfilato per le vie d’Ankara con in mano delle scatolette di tonno.
C’é voluta la notte intera per spiegar loro che il “foie” é un’altra cosa.
Questa guerra, qualche risultato l’ha portato
In Francia, Macron ha spodestato la destra dall’atavica guerra contro l’Islam, guadagnando consensi elettorali.
In Turchia, la lira turca é praticamente crollata, superando la soglia di 8 lire per dollaro (fino a ieri era a 5).
Quindi il califfo pagherà tutto quello che importa, quasi il doppio.
Con la gioia dei turchi che da domani mangeranno solo caviale importato da Mosca e quindi esente dai rincari.
La telenovela “Emmanuel & Recep” continuerà anche nei prossimi mesi, appena si discuterà di Libia, dato che i due, sul suolo, sono nemici.
Emmanuel sta con Haftar, Recep con Sarraj.
A parte l’ironia, di cui non riesco mai a farne a meno, vi annuncio che s’addensano nuvole scure cariche di pioggia.
Prepariamo gli ombrelli perché se piove a Parigi e a Istanbul, qualche goccia arriverà anche a Roma.