DI MARIANO SABATINI
Oggi sono quattro anni senza Luciano Rispoli, l’uomo che ha inventato la radio moderna con Chiamate Roma 3131 e proposto il primo format definito dalla stampa talk show, era il 1975 e il salotto L’ospite delle 2, nella fascia pomeridiana della attuale Domenica In. L’immensa carriera di Luciano Rispoli è tanto altro rispetto al conduttore di Parola mia e del Tappeto volante che il pubblico ha conosciuto e apprezzato per civiltà, inventiva, coraggio.
Avevo chiesto alla Rai di poterlo ricordare in qualche contenitore, oggi, nessuna risposta. Nessuna risposta neppure alla proposta (supportata da Fiorello) di intitolargli un teatro dell’azienda come è stato per altri molto meno meritevoli.
In realtà ho avuto la vaga impressione, spero di essere smentito, che il direttore di Radio Rai, Roberto Sergio, neppure sapesse chi sia stato Rispoli. Sedeva attonito nella sala A, ribattezzata Luciano Rispoli in modo geniale da Fiorello, senza dare segnali di vita. E ha continuato a non darli nei mesi a seguire.
Tutti sordi, tutti distratti, moltissimi soprattutto ignoranti, nel vero senso della parola.
E Luciano delle parole ha fatto uno spettacolo indimenticato e indimenticabile!
Il solo che oggi si è ricordato di Rispoli è stato Marino Bartoletti, della stessa pasta del conduttore calabrese, e di questo lo ringrazio di cuore.