DI MICHELE PIRAS
Quindi farine di insetti no, ma pesticidi e diossido di carbonio sì.
Qualcosa mi sfugge, di questa logica.
Eppure i grilli posso scegliere liberamente di non mangiarli, i pesticidi no, soprattutto quando se ne abusa per non perdere il proprio profitto.
Ho sempre avuto un grande rispetto del lavoro nei campi e ritengo quel settore fondamentale, insostituibile, da proteggere, sostenere e rafforzare, che il prodotto della loro fatica andrebbe pagato il giusto.
Ma mi pare che qui il punto non sia né il Made in Italy né la solita solfa sovranista sull’oppressione dell’Europa, piuttosto qualcos’altro di molto meno saporito.
Almeno si potenzino i controlli, li si faccia seriamente e in maniera capillare, perché se è assolutamente giusto che io non mi nutra in maniera subdola di cibi che non voglio mangiare questo deve valere sia per i grilli che per i fitosanitari.
Ed è totalmente legittimo che il maggiore rispetto che si chiede per l’Ambiente valga per tutti, nessuno escluso.
Punto e basta.
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