DI CLAUDIO KHALED SER
Fino a vent’anni fa, la bestemmia in Italia, era considerata un reato penale (Art.724 C.P.) e pertanto chi offendeva Dio rischiava la galera.
Dio, e non sua Madre e non i Santi, che si potevano comunque bestemmiare perché non assunti a divinità.
Dal 99 in poi, il reato é stato derubricato in “reato civile” quindi solo una multa variabile da 100 a 300 euro.
Nei Paesi islamici chi offende Dio rischia non solo la galera ma la reazione violenta di chi ascolta la bestemmia.
In pratica, se tu bestemmi ed io ti tiro un pugno, un calcio o una coltellata, vengo scusato dalla Legge, mentre tu finisci comunque in prigione.
Questo rapporto diverso sulle conseguenze della bestemmia, é l’indicatore principale di come viene vissuta in un Paese, anziché in un altro, la Religione.
L’Islam (sottomissione, abbandono, consegna totale di sé a Dio) non accetta discussione, figuriamoci l’insulto.
In alcuni Paesi, come il Pakistan, l’Indonesia e l’ Iran, per citarne qualcuno, la bestemmia é addirittura punita con la morte.
Noto é il caso dello scrittore Rushdie soggetto alla “fatwa” (condanna) da parte dell’ Ayrollah Khomeini per il suo libro sul Profeta.
Ne consegue che la divisione tra chi professa una fede diversa e l’Islam, é netta e incolmabile.
E lo é ovunque, sia nei Paesi definiti “moderati” sia in quelli chiamati “fondamentalisti” perché l’Islam é uno solo, il Corano uno solo, la Legge coranica una sola.
L’interpretazione e la conseguente traduzione in Legge (sharia) puo’ essere diversa in quanto ogni Giudice, puo’ deliberare secondo la sua coscienza.
Un ḥadīth attribuito a Maometto asserisce che «la disparità di giudizi (ikhtilāf) è una benedizione per la Umma islamica».
Quindi NON é “moderato” l’Islam, ma possono essere “moderati” i Giudici e le loro decisioni.
Oppure no.
L’ Islam smette (come ho più volte chiarito) d’essere solo Religione, per diventare non solo Legge di Stato, ma Regola fondamentale del vivere quotidiano.
A Dio si affida tutto, il bene ed il male sono sue volontà e come tali devono essere accettate senza mai metterle in discussione.
Voi capite bene che partendo da questi presupposti, qualsiasi discussione diventa inutile.
Cercare di far ragionare le Persone e chiedere a loro di separare la Religione in quanto fatto privato, dalla Legge che é fatto pubblico, é una perdita di tempo (e di pazienza)
Chiarito questo, si comprende (comprendere significa capire senza assolutamente volerla giustificare) la reazione di alcuni verso chi offende Maometto.
Per chiudere, vorrei citare alcune Sure del Corano.
Appare evidente che qualche esaltato le possa prendere come “oro colato” dimenticando che sono state scritte 600 anni fa ed in tempo di guerra e che quindi oggi andrebbero interpretate e valutate diversamente :
Sura 6:13
Allah ama coloro che “combattono per la Sua causa.
Sura 5:34
Chiunque combatta contro Allah o rinunci all’Islam per abbracciare un’altra religione deve essere “messo a morte o crocifisso e mani e piedi siano amputati da parti opposte.
Sura 9:5
Assassinate gli idolatri ogni dove li troviate, prendeteli prigionieri e assediateli e attendeteli in ogni imboscata.
Sura 8:12
Instillerò il terrore nel cuore dei non credenti, colpite sopra il loro collo, tagliatelo e tagliate loro la punta di tutte le dita.
Ce ne sono altre 123, tutte più o meno simili.
E voi vorreste “dialogare” con chi prende alla lettera questi “insegnamenti” ?
Buona fortuna.