DI ALFREDO FACCHINI
Uno dei Poteri Forti nel nostro Paese è senz’altro la Disinformazione.
Il combinato disposto di interessi inconfessabili e corruzione morale.
I giornalisti naturalmente sono i burattini di questa messinscena. Per lo più lo fanno per la pagnotta, mica per convinzione. Tengono famiglia. Sono i più malleabili. I più pericolosi.
Quello che ho visto e sentito ieri è la rappresentazione plastica di questo Sistema corrotto fino al midollo.
Otto e mezzo, La7.
I soliti noti disquisiscono delle manganellate della polizia di Piantedosi. Con il sopracciglio alzato dissertano su questi studenti scapigliati pro-Palestina …
Fermi tutti, la conduttrice, tal Lilli Gruber, prende la parola e se ne esce così: <<Questa Palestina poi, non si capisce nemmeno dove sia>>.
Come, come?
È il punto più avanzato, lo zenit della Disinformazione quotidiana: prendi una giornalista, spacciala per progressista e le fai dire che quel Genocidio sta avvenendo in una terra immaginaria.
Ah, ma la Gruber è la stessa Gruber ospite fisso del meeting annuale del Bilderberg.
Qualche ora prima si registra un’altra perla.
Sempre a proposito delle manganellate contro gli studenti inermi pro-Palestina, sempre su La7, trasmissione Tagadà. Una tal Maria Teresa Meli, del Corriere della Sera, afferma con sicumera: <<Si puniscano costringendoli a studiare la storia di Israele, non prendendoli a manganellate>>.
Insomma, un po’ di benevolenza per questi poveri diavoli mezzi analfabeti. Non sanno quello che fanno.
Quello che è certo che con il passare delle settimane burattinai e burattini stanno affinando le tecniche di comunicazione per coprire gli orrori di Gaza.
Meno balle grossolane: vi ricordate i tempi in cui si sgolavano per sostenere che gli israeliani sono gente che non bombarda gli ospedali? Beh, ora sono praticamente tutti distrutti.
La Fase 2 non consiste più in quello che si dice, ma come lo si distorce. Il gioco è facile visto che l’opinione pubblica, come scriveva Gore Vidal, <<è un caos di superstizione, disinformazione e pregiudizio>>.
Pensierino finale, preso in prestito da Nassim Nicholas Taleb, matematico libanese, Il letto di Procuste.
<<Dopo essere stato esposto per molto tempo ai media, mi sono reso conto che non c’è informazione che non cerchi di vendervi (confusamente) qualcosa. lo mi fido solo dei libri contenuti nella mia biblioteca>>.