DI RAFFAELE VESCERA
Come se non bastassero i guai giudiziari del padre, il “senatur” Umberto Bossi, salvato dalla prescrizione per il reato di truffa di 56 milioni ai danni dello Stato, ma condannato per vilipendio alla bandiera. E come se non bastasse la macchietta del figlio Renzo, reso consigliere regionale lombardo, laureato “a sua insaputa” in Albania presso un’università privata, ecco la notizia del figlio primogenito Riccardo Bossi, già condannato per vari affarucci, come ci racconta il sito open.online:
“Gli oltre 12 mila euro di reddito di cittadinanza percepiti indebitamente secondo l’accusa non sono l’unico guaio in cui è incappato Riccardo Bossi. Tre condanne nel curriculum del figlio del Senatùr: nel 2016 un anno e otto mesi per i fondi della Lega e poi un’altra condanna per aver preso gioielli senza averli pagati per 26 mila euro. Infine, i debiti dal benzinaio del 2017. I reati sono truffa, appropriazione indebita e insolvenza fraudolenta. Stavolta l’accusa è di false attestazioni. Nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) per la richiesta del sussidio dichiarava di essere titolare di un contratto di locazione. Per un appartamento in via Mentana a Busto Arsizio. Da cui invece era stato sfrattato da tempo.”
Ma che bella famiglia quella del fondatore della Lega Nord, cresciuta sul filo del razzismo contro immigrati e meridionali, cui attribuisce i vizi di scansafatiche, truffatori e parassiti del reddito di cittadinanza, proprio quelli in cui la sua sacra famiglia padana ha dato prova di eccellenza.
Che dire, squalificare e diffamare un popolo è utile agli oppressori per derubarlo e impoverirlo, come avviene da 163 anni nei confronti dei venti milioni di meridionali, diffamati e accusati di ogni colpa da lorsignori leghisti e paraleghisti che hanno invocato l’eruzione del Vesuvio per sterminarli, allo scopo di arricchire lorsignori padani che ora, in cambio dell’antidemocratico premierato meloniano, hanno imposto al governo la scellerata autonomia regionale differenziata, versione edulcorata della secessione del Nord, da sempre obiettivo leghista.
dal Il Fatto QUotidiano – 8 Marzo 2024