E SE LE SANZIONI LE IMPONESSE LA RUSSIA?

DI PIERLUIGI FERDINANDO PENNATI

P. F Pennati

Ci hanno detto che la Russia dipendeva da noi, almeno economicamente, così, imponendo sanzioni e facendo a meno del loro gas, presto sarebbe finita in bancarotta e la popolazione alla fame avrebbe spodestato quel gran tiranno di Putin.

Al contrario la Russia cresce e noi entriamo in crisi, allora, dai, con più armi la metteremo in ginocchio, invece la loro produzione di armi supera la nostra e mentre loro ne sfoderano di nuovissime e sempre più imbattibili, noi stiamo finendo le nostre.

Allora, dai, impediamo ai russi di circolare e di fare qualsiasi cosa da noi, sono tutti putiniani e presto in patria ci sarà una rivolta contro di lui, batteremo i russi usandoli contro di sé stessi… invece, questi, stanchi di essere (dal loro punto di vista) discriminati, denunciano alla Duma di Stato che mentre la Russia subisce un embargo globale verso Occidente (ad oriente, si sa, le cose vanno a gonfie vele) gli occidentali continuano a fare quello che vogliono nelle loro proprietà e Putin, il dittatore crudele, va loro incontro e straccia un accordo che consentiva alla bellicosa Inghilterra di pescare liberamente nella zona russa del mare di Barents.

Cosi l’accordo del 1956 con il quale la Russia aveva permesso unilateralmente, ovvero senza che vi fosse stato uno scambio di beni, ai marinai britannici di pescare nelle acque territoriali sovietiche lunga la costa della penisola di Kola è saltato e gli inglesi sono ora “estremamente indignati” per il fatto che la Federazione Russa abbia “osato” imporre loro sanzioni e creare loro problemi…

Questi russi si arrabbiano davvero con poco, in fondo che avremo mai fatto noi? Loro, prima invadono l’Ucraina solo per qualche militare americano sul suo suolo e dopo solo 8 anni di provocazioni ed ora in fondo gli abbiamo solo dichiarato guerra nella convinzione che quello che ci dicevano gli USA era vero e poi lo dice la nostra legge internazionale: “io sono io e voi non siete … omissis …”.