DI GIOACCHINO MUSUMECI
Il paese in piena deriva autoritaria procede confuso la sua marcia verso la liquefazione sociale al rullo dei tamburi di guerra.
I precursori ideologici dell’odio preparati durante la pandemia, oggi si impongono rifocillati dai principali scenari bellici che impegnano l’occidente in una forsennata gara a chi ce l’ha più lungo.
Chiedere il rispetto delle norme di diritto internazionale è sufficiente per essere bollati come eversivi, criticare la condotta del governo israeliano implica antisemitismo, rifiutare il deliro belligerante che caratterizza i muscolosi leader Nato implica viceversa schierarsi con un invasore.
La continua sovrapposizione strumentale di piani incompatibili e l’esercizio di ordinaria mistificazione mediatica sottopongono i cittadini a gaslighting collettivo e concorrono ad aumentare la tensione sociale. I manganelli a pioggia sono la spia rossa della pressione con cui il potere politico travalica i confini della legittima autorità. E nessuno fa una piega come invece sarebbe necessario.
All’ordine del giorno querele: Meloni querela Luciano Canfora, reo di averla definita politicamente “nazista nell’anima”, fosse un dato politicamente falso ancora ancora, invece …
La comunità ebraica querela il prof. Orsini reo di contribuire a diffondere odio e antisemitismo.
A sua volta Orsini a “E’ sempre Carta Bianca” insulta il genio Cappellini in una performance tra pessimi.
Il direttore di TG sky 24 fa scomparire le dichiarazioni di Gratteri sui test psicologici ai magistrati perché, afferma Gratteri, bisognerebbe sottoporre agli stessi test anche i vertici politici.
Il magistrato ha aggiunto giustamente che gli amministratori della cosa pubblica dovrebbero essere sottoposti anche a test antidroga ma i detentori dell’informazione nominati dal governo sfascista in carica, sono autorizzati a divulgare informazioni delegittimanti un solo potere dello Stato: la magistratura.
Per il resto corrotti, ladroni e drogati possono pure occupare gli scranni più alti. Di sicuro non so se qualcuno tra ministri e parlamentari si droghi ma al netto dei politici che schivano il test antidroga come la peste, oppure come Micciché sono amici di famosi pusher per borghesi altolocati, la ministra del turismo non si dimetterà anche in caso di rinvio a giudizio perché Meloni, sostiene Santanché, è dalla sua parte.
Meloni dunque dalla parte di chi sapeva di truffare lo Stato e incassava indebitamente la Cig pur tenendo occupata la dipendente che poi ha sporto denuncia? Mortacci tua matrona poltronara.
Il cicisbeo mediatico Bocchino, sostiene che la Santanché non viene attaccata quale esempio di politica arrogante e sfacciata, disonesta intellettuale e bugiarda compulsiva. Ce l’hanno con lei perché è una donna “Figa e di Dx”.
Questo è l’argomento che fa eco alla Venezi attaccata perché di Dx.
E du co*joni, cambiate disco ve prego. Per fortuna nessuno ha aggiunto che la Venezi è figa, come se poi l’esteriorità fosse davvero criterio per stabilire le capacità di un individuo. In tal caso Bocchino che incarico potrebbe ricoprire? La patacca sulla giacca, il chewing gum esausto sotto il banco scolastico a esser generosi. Invece Bocchino è giornalista e io sono Nobel della letteratura giapponese, capite come stiamo messi?…D’altra parte il critico principale della Venezi s’è ritrovato affisso in bacheca il certificato “di dipendente cretino dell’anno”. Sapete come funziona? Il cripto fascista è miserabilmente pavido, perciò insulta di nascosto. Questo è il camerata italiano tipo 00. Premio camerata svergognato anche a Pozzolo, dopo aver negato per mesi di aver sparato alla festa di capodanno in cui ci scappò il ferito, tutte le perizie confermano che è stato proprio lui a sparare. E niente, devo rimpiangere Craxi e Berlusconi e solo per questo meriterei l’esilio immediato. Ma a parte me e il mio disonore, dal Settembre 2022 l’Italia vive la peggiore e disonorevole ondata di cameratismo delle bettole mai vista dopo il 1945, anno dell’ascesa italiana a tempio maximo del fascismo sotterraneo.
Le risultanza del potere comunista che ci ha oppressi per un secolo è l’Italia di oggi, gioite!