DI MARIO PIAZZA
Inutile girarci intorno. Se negli anni 70 per qualche impensabile congiunzione astrale fosse andata al governo una coalizione politica ispirata al marxismo-leninismo il paese si sarebbe spaccato in due, ed è ciò che sta accadendo con questo neofascismo sempre meno camuffato e strisciante.
La spaccatura non sta avvenendo solo nelle cabine elettorali, nei talk show e sui social. Essa sta entrando a passo di carica nelle nostre vite di tutti i giorni coinvolgendo affetti familiari e amicizie apparentemente consolidate perché più le posizioni politiche e sociali si estremizzano e più il disprezzo sostituisce la stima, e senza stima non ci sono parentele e simpatie che possano non risentirne.
Non siamo ancora al punto in cui come nel ventennio fascista le famiglie andavano in pezzi e in molti casi fratelli e parenti si prendevano a pistolettate. Per ora ci limitiamo a gradire meno la reciproca compagnia, a rendere le occasioni d’incontro più rare e quando capita ci ritroviamo a parlare del nulla per evitare argomenti scabrosi.
Scabrosi come il martirio degli immigrati, la distruzione della cultura, l’azzeramento progressivo della sanità pubblica, le restrizioni alla libertà di stampa e di opinione, le pulsioni belliche, il malaffare dilagante e persino esibito come segno di potere illimitato, le retromarce sociali su aborto e omosessualità, lo scempio della giustizia un tanto al chilo.
Difficile mantenere la stima per chi appoggia tutta questa me*da e allora parliamo pure del nulla per evitare conflitti e scontri, però mentre lo facciamo almeno evitiamo di fingere che non stia accadendo niente di grave.