DI GIANFRANCO ISETTA
A mia madre
Non sono più entrato
da quando l’han sepolta
l’ho salutata
all’ingresso, un buffetto
mentre forse s’allontanava,
con passo lieve
mi piaceva immaginarla,
un poco indispettita
dal ciacolare di molti
a rompere un silenzio
sempre necessario.
Così ne conservo intatto
il corpo custodito
da un luogo
che mi serve senza toccarlo.
.
Gianfranco Isetta
29 Maggio 2024