DI STEFANO FASSINA
È necessario subito un ulteriore scostamento di bilancio di circa 10 miliardi. Il governo deve allungare la gittata degli interventi di ristoro. Non si può andare avanti con “Decreti Ristori” dedicati a misure di portata mensile, in un contesto amministrativo impervio come quello italiano.
Va preso atto che le conseguenze del Covid mordono da marzo scorso e purtroppo dureranno: l’atteso andamento a “V” dell’economia colpita dalla pandemia è venuto meno.
Sono utili i contributi a fondo perduto ma non bastano: va cancellata l’IRPEF 2020 per le Partite Iva in difficoltà.
Sul versante del sostegno ai redditi, non funziona il tentativo di dare efficacia a decine e decine di tipologie di interventi per coprire un universo enormemente differenziato, sia sul versante del lavoro subordinato che autonomo. Inoltre, va riconosciuta l’ampia fascia di persone e famiglie, prigioniere del lavoro informale o nero, da far sopravvivere. È necessario, pertanto, dare centralità al Reddito di Emergenza e finanziarne la durata per il numero di mensilità sufficiente alla ripresa delle attività.
Infine, va finanziato con almeno 500 milioni di euro il fondo per i contributi all’affitto: oltre un milione di famiglie, dopo mesi di Cassa integrazione o FIS da poche centinaia di euro al mese, non ce la fa più e a fine anno scade la proroga del blocco sfratti.