DI ANTONELLO TOMANELLI
Nelle condizioni in cui si trovava ieri Sinner, resistere a uno come Alcaraz per cinque set in una semifinale del Roland Garros, è stata la dimostrazione che per il futuro sarà l’altoatesino l’uomo da battere.
Sinner aveva appena risolto i suoi noti problemi all’anca. Per la verità, anche Alcaraz veniva da un infortunio, che lo aveva obbligato a saltare, proprio come Sinner ma soltanto a titolo precauzionale, un paio di tornei. Lo spagnolo, infatti, si era sempre regolarmente allenato, a differenza dell’italiano, che veniva da uno stop di ben tre settimane. Che alla lunga, si è visto.
Quello del primo set è stato il vero Sinner di oggi: 6-2, con un Alcaraz annientato, e davanti ad un pubblico parigino che non ha mai nascosto le proprie preferenze per lo spagnolo, forse memore delle bastonate inferte dall’italiano ai suoi due beniamini locali nel corso del torneo. Poi la partita è diventata schizofrenica, con i successivi due set in cui hanno alternato il proprio dominio l’uno sull’altro, anche se si notava che Alcaraz, più buffoncello del solito, col passare del tempo stava tirando fuori qualcosa in più.
E quel qualcosa in più, negli ultimi due set, è stato soprattutto il servizio, mentre le prime palle di Sinner si assestavano intorno al 50%, una percentuale imbarazzante di fronte al più grande risponditore al mondo dopo Djokovic.
Probabilmente Sinner recriminerà per sempre su alcuni grossolani errori commessi nella seconda parte del match, che diventano, visto il beneficiario, autentici regali di Natale fuori stagione. Primo fra tutti, quello commesso verso la fine del quarto set, senza il quale avrebbe reso altamente probabile un decisivo break. Ma quando arrivi a sbagliare a pochi metri dalla rete uno smash che per un dilettante è di bassa difficoltà, significa che forse stai crollando. E così è stato.
Va detto che la terra rossa non è la superficie più agevole per Sinner, mentre Alcaraz, come tutti i tennisti spagnoli, sulla terra rossa ci è cresciuto. Ora il confronto tra i due vede in vantaggio lo spagnolo per 5-4. Ma altri tornei, in primis l’imminente Wimbledon, ci aiuteranno a capire le reali proporzioni.