DI MARIO PIAZZA
S’I’ fosse foco
A differenza di Cecco Angiolieri, l’autore del celebre sonetto del 1300 messo in musica da Fabrizio De Andrè nel 1968 , non saprei da che parte cominciare. E’ come se tutti coloro che nel mondo detengono una qualsiasi forma di potere, grande o piccolo, si fossero messi d’accordo per superare tutti insieme le linee rosse che credevamo delimitassero i nostri comportamenti.
Non che prima non accadesse ma tra una mostruosità e l’altra ci veniva lasciato il tempo di capire cosa fosse davvero incompatibile con i requisiti minimi della civiltà. Oggi siamo travolti, non c’è più un solo angolo delle attività umane a cui rivolgere la propria attenzione senza provare orrore o almeno ripugnanza.
Che si tratti di mostruosità planetarie come il genocidio dei Palestinesi o la distruzione dell’Ucraina, di disastri meno “glamour” come la fame che affligge interi continenti o il progressivo scomparire delle protezioni sociali che i paesi più ricchi avevano conquistato, o anche solo piccole tragedie come il martirio del bracciante di Latina o l’uccisione a fucilate di quattro cavalli a Tarquinia ordinata dal sindaco, sembrano tutti impazziti.
Pazzi criminali gli autori di queste continue nefandezze e chi li sostiene ma altrettanto pazzi tutti noi che ci lasciamo scorrere addosso queste tonnellate di merda riservando ad esse soltanto qualche momento di ipocrita indignazione o anche inutili post come questo.
Buona domenica.
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Mario Piazza