DI CLAUDIA SABA
Oggi è toccato a Manuela Petrangeli, una fisioterapista di 40 anni uccisa dall’ex compagno, Gianluca Molinaro, con un colpo di fucile a canne mozze esploso da un’auto.
Una vera e propria esecuzione a sangue freddo.
Si erano lasciati tre anni fa.
Manuela aveva appena parlato con il figlio al telefono, lo aveva rassicurato: ”Amore sto tornando a casa”.
Ma lei, a casa, non è mai arrivata.
Oggi, a Roma … e domani?
Per quanto tempo ancora dovremo restare inermi davanti a tante donne ammazzate da uomini senza palle?
Si, perché i maschi che ammazzano a sangue freddo una donna senza neanche il coraggio di guardarla in faccia, sono dei vigliacchi.
Credo che le parole non bastino più, che non basti più nemmeno urlare o fare rumore.
Le donne continueranno a morire per noncuranza, perché inascoltate e persino derise quando si lamentano per l’ennesima violenza subita.
A difenderle, sono rimaste soltanto le lacrime del giorno dopo e tante, troppe parole di circostanza.
Senza leggi severe e condanne ancora più severe non c’è speranza di uscire fuori da questa spirale di morte.
Quando poi una giornalista del tg5 ci comunica che: ”ancora non si conoscono i motivi che hanno spinto Gianluca Molinaro, ad uccidere la ex compagna Manuela con un colpo di fucile a canne mozze in mezzo al petto” . Ci chiediamo cosa vorrebbe comunicare esattamente?
Ma cosa c’è ancora da capire di un uomo violento che uccide la ex compagna?
Si, violento come conferma la dichiarazione di una sua altra ex compagna: “Anche noi avevamo pessimi rapporti, lo denunciai per maltrattamenti quando nostra figlia andava alle elementari, mi picchiava e lo feci arrestare. Poi però, dopo un paio di mesi in carcere, aveva fatto dei percorsi” (Fonte il Fatto Quotidiano).
Possibile che siamo ancora a questo punto?
Mancano proprio le basi …
Chi da’ notizie deve essere preparato, non approssimativo.
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Claudia Saba