DI CLAUDIA SABA
Dopo 23 anni, la morte di Serena Mollicone non ha colpevoli.
La corte d’Assise di Cassino ha infatti confermato l’assoluzione di Franco Mottola, della moglie Anna Maria e del figlio Marco.
Serena Mollicone sparì di casa il primo giugno del 2001 e fu trovata senza vita in un boschetto di Arce, tre giorni dopo.
“Questa non è giustizia”, è stato il commento della sorella.
Una sentenza surreale… ma la beffa non è finita.
Lo stato, infatti, oltre a non essere in grado di assicurare giustizia a Serena, ha condannato al pagamento delle spese processuali tutte le parti che, dopo la sentenza di assoluzione di primo grado, hanno proposto il ricorso in Appello: tra loro i familiari di Serena Mollicone, i parenti del brigadiere Tuzi, morto suicida nel 2008, il comune di Arce e il ministero della Difesa.
Per lo stato, sempre più assente verso le donne vittime di femminicidio,
Serena Mollicone si è uccisa da sola, in quel bosco di Arce, un maledetto giorno di giugno, di 23 anni fa.
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Claudia Saba
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Nella foto in copertina i familiari di Serena.