Boxe, ma non solo

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Nello sport, in ogni sport, si compete per misurarsi dando fondo alle proprie qualità fisiche e al proprio talento. A nessuno verrebbe mai in mente di chiedere l’espulsione di un giocatore di basket perché è troppo alto o di un pilota perché è troppo coraggioso ma su quel ring a combattere non c’erano due donne che da una parte e dall’altra ci siamo divertiti a fare a pezzi, a incrociare i guantoni c’erano due diverse visioni del mondo.
Da una parte chi prima di parlare prova a capire esattamente di che cosa si tratta, senza pregiudizi che anche da lontano puzzano di razzismo, di misoginia e di quel tifo malato che nulla c’entra con lo sport e meno che mai con le Olimpiadi.
Dall’altra chi sulla verità ci sputa, chi è disposto a diffondere e sostenere qualsiasi sciocchezza, qualsiasi menzogna, qualsiasi vigliaccata purché sia in sintonia con un’architettura mentale precostruita negli anni secondo gli stessi infimi criteri.
E’ su quel ring che io mi rifiuto di salire. Che si tratti di boxe, di Maduro, di Palestina o della Ferragni posso affrontare avversari più forti di me ma non quelli che mi fanno ribrezzo.
Buona domenica.
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Mario Piazza