Più che umani siamo ai “casi umani”

DI CLAUDIA SABA

 

In questi giorni si parla tanto di umanità, quel “sentimento di solidarietà umana, di comprensione e di indulgenza verso gli altri”.
Umanità che si dovrebbe riversare sui più fragili, deboli, sulle persone più esposte al giudizio altrui per un problema personale di qualsiasi natura.
Ma le diatribe che si sono accese sulle ultime Olimpiadi e non solo, fanno pensare che l’umanità non esista, che sia pura utopia, e venga usata solo quando e con chi conviene di più.
“La mia umanità rimase estremamente rattristata, riconfermandosi sul tristo effetto d’una illusione già stabilita”, affermava C. Gozzi.
E aveva proprio ragione.
Perché l’umanità dovrebbe essere universale per essere reale, non a favore di uno e contro l’altro.
Dovrebbe essere rivolta a chiunque si trovi in uno stato di bisogno momentaneo e non.
L’umanità è anche e soprattutto solidarietà.
Eppure oggi, le stesse persone che si definiscono umane verso qualcuno, non riescono ad esserlo con tutti. Un limite? Sicuramente. Ma anche un’utopia.
La verità è che l’umanità è diventata il mezzo per certi personaggetti del web, che fanno dell’opportunismo uno stile di vita.
Evocata solo per determinati casi, in determinate circostanze, per alcune persone e non per tutte, ma solo per portare acqua al proprio mulino.
Questo perché non hanno a cuore le persone ma loro stessi.

Allora quel loro “restiamo umani” non è altro che ipocrisia, per un “like” in più, per un follower in più, per un consenso generale, per farsi notare e poter partecipare a qualche ospitata in tv.

Fama, potere, danaro, queste sono le vere molle che muovono il mondo di oggi grazie ai social.
Illudetevi pure di aver trovato in certe persone la vera umanità.
Ma essere umani è ben altro.
E’ diventare scomodi per gli altri, non il contrario.
E’ pensare con la propria testa senza accettare compromessi solo per la frenesia di emergere e raggiungere un traguardo personale.
E’ restare umili prima che umani.
Per restare fedeli a se stessi occorre grande coraggio.
Tutto quello che manca a questa società decadente e priva di moralità.
Più che umani siamo ai “casi umani”. Troppi, tanti.
Aveva ragione Umberto Eco: “Con i social parola a legioni di imbecilli”.

Claudia Saba