E niente. Non ce la fanno…

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Ma Bruno Vespa men che meno. In un post di un razzismo subdolo, strisciante come l’autore, si riferisce a solo due ragazze. Guarda caso quelle di colore.
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Parla di integrazione riferendosi a due persone nate in Italia. Una a Palermo, l’altra a Cittadella.
Non parla di integrazione né cita Sara Fahr ed Ekaterina Antropova, nemmeno nate in Italia, ma bionde e bianche.
Parla di “integrazione vincente”. Forse perché per lui, quando non si vince, l’integrazione non serve, non esiste. Evidentemente non è, per lui, un’esigenza di un paese civile. Vincente in ogni caso. Un replicante dell’indegna sottocultura di Vannacci.
Un servo medioevale, l’eterno megafono di chi comanda al momento. E, al momento comandano quelli lì. Ma, come dice la Egonu: “io vedo l’azzurro. Chi vede il nero è perché ce l’ha dentro”.
E lui il nero ce l’ha dentro.
(Un necessario velo pietoso sugli spazi mancanti dopo la punteggiatura e sulla Egonu che, nel suo post, diventa Enogu. E, quindi, sul fatto che si faccia chiamare giornalista…)
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Giancarlo Selmi