Riprendiamoci ciò che è nostro…

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

“Occupano circa il 70% delle spiagge effettivamente fruibili, accampano diritti proprietari a vita, pagano canoni irrisori, denunciano redditi non credibili, non vogliono concorrenti, costruiscono direttamente sul mare e si incavolano se lo fai notare. Ma le spiagge sono di tutti, poniamo dei limiti e sfruttiamo l’occasione per recuperare almeno il 50% delle spiagge libere. Comune per comune, spiaggia per spiaggia. Riprendiamoci ciò che è nostro”.
Questo è ciò che scrive in un post Mario Tozzi, con il quale sono ovviamente e pienamente d’accordo.
Aggiungo: si passano le concessioni da padre in figlio o in famiglia; non dotano gli stabilimenti di dispositivi per agevolare i disabili e la mobilità degli stessi; impediscono l’ingresso alla battigia; impongono proibizioni illegali ai veri padroni di tutto: la collettività.
Ebbene sì: riprendiamoci ciò che è nostro.
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Giancarlo Selmi