Ci smentisca ministro…

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Gentile Ministro, penso sia giusto rivolgersi a lei che, fra un collega che usa i treni come taxi e un altro che fa il Tex Willer, mi sembra quello con un pochino più di senso di responsabilità.
Da un lato apprendo che il capo del suo partito da ieri annuncia di voler tagliare “millemila” tasse nella prossima finanziaria (ma non è alle Infrastrutture? Me lo ricordavo lì), dall’altro leggo un’oscenità che grida vendetta: che stareste pensando di abbassare la tassa di successione, che oggi (caso unico in Europa) è tra il 4 e l’8%. Questo per fare un favore alla famiglia Berlusconi e ad altri miliardari.
Allora intanto le dico che la tassa di successione va lasciata con aliquota bassa per il ceto medio e basso. Ma sui milionari va aumentata, non abbassata. Grida vendetta l’idea di vedere Mario, figlio di un operaio, pagare sui 20mila euro lasciatigli dal padre eccedenti la franchigia la stessa aliquota che paga Pier Silvio Berlusconi sui 423 milioni di euro. Siamo all’oscenità, la blasfemia, la bestemmia.
Secondariamente poi, dove prenderete tutti questi soldi per fare tutta questa roba? Tra ristori ai balneari, tasse più basse per i ricchi e altre amenità, in un quadro in cui la BCE sta smettendo di acquistare il nostro debito pubblico, dove li prenderete? Perché leggo che mancano all’appello 10 miliardi.
Il timore è che li prendiate dal sociale e dalla sanità.
Ci smentisca, ministro. Perché qui gli occhi sono aperti e la matematica la sappiamo fare.
Leonardo Cecchi