La pistola fumante…

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Non sono pochi i politici, i giornalisti, gli opinionisti e gli intellettuali di area progressista che si ostinano a ripetere come parlare di fascismo a 80 anni di distanza dalla sua caduta sia una impropria forzatura.
A questi bravi pompieri della politica a guardia della pace sociale non bastano quisquilie come l’esautoramento del Parlamento, come la promozione di razzismo e omofobia, come le manganellate ai liceali, come gli scomposti attacchi alla Magistratura, come l’occupazione paramilitare dell’informazione, come la riscrittura della Storia e la fratellanza con Orban e Vox.
Per accettare l’idea che questo non fosse solo un governo di estrema destra ma anche il custode ufficiale della cripta mussoliniana occorreva la prova inoppugnabile, la pistola fumante nelle mani dei nuovi gerarchi senza fez e stivaloni.
Eccola qua la pistola: I soldi elargiti ufficialmente dalla Fondazione Alleanza Nazionale, cassaforte del vecchio partito (gestita non solo da Arianna Meloni ma anche da esponenti di governo come Ignazio La Russa, Francesco Lollobrigida, Edmondo Cirielli e Andrea Delmastro e da senatori come Roberto Menia e Maurizio Gasparri) prima agli squadristi di Forza Nuova (quelli dell’assalto alla CGIL) ed ora a Casapound per l’acquisto di un luogo simbolo come la sede del MSI di via Acca Larenzia.
Simbolo di che? Della stagione del terrorismo che ogni anno centinaia, a volte migliaia di energumeni vanno a rinverdire con esibizioni paramilitari che farebbero la gioia di Hitler e Mussolini.
L’incendio c’è, è bello grosso e si vede anche da lontano.
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Mario Piazza