Affari d’oro

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

La Ducetta fa la gnorri, Crosetto il finto tonto e Giorgetti l’indiano. Ma è bene che si sappia. Il made in Italy nella Repubblichetta dei Meloni esporta morte e fattura. In Ucraina, così come a Gaza.
Si è appreso infatti che la Marina israeliana utilizza sulle sue corvette cannoni italiani per bombardare la Striscia.
Si tratta di cannoni da 76 mm fabbricati dalla Leonardo S.p.A. – attraverso una sua controllata, la Oto Melara di La Spezia – per un fatturato enorme del valore di 440 milioni di dollari.
Il tenente colonnello Steven, ufficiale in forza alla terza flotta della Marina Militare israeliana: <<La maggior parte dei sistemi d’arma è stata prodotta da industrie israeliane, eccetto i cannoni da 76mm, che sono stati prodotti invece dall’azienda italiana OTO Melara>>.
La Leonardo S.p.A., lo ricordiamo, è una società italiana il cui maggiore azionista è il Ministero dell’economia e delle finanze italiano, che possiede circa il 30% delle azioni. L’amministratore delegato è Roberto Cingolani fortemente voluto dalla ducetta.
Ma attenzione, per scansare l’accusa di complicità in genocidio gli ammazza bambini hanno architettato una triangolazione da narcotrafficanti.
È infatti Washington che acquista i cannoni da Leonardo, che poi li gira a Tel Aviv, che poi li impiega contro Gaza.
Per dare un’idea delle dimensioni di questo “affaire”, è sufficiente sottolineare che negli ultimi dieci anni le aziende italiane hanno venduto armamenti ad Israele per 120 milioni di euro.
Nel 2022 avevano venduto armi a Tel Aviv per quasi 9,3 milioni di euro: fucili, munizioni, bombe, siluri, razzi, e altre apparecchiature da guerra.
Complici e magliari.
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Alfredo Facchini