Un “ritorno” che potrebbe diventare devastante

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

È bastato un ristretto successo alle europee per fare tirare fuori la testa dal sacco alla “gaudente” (così la chiama Orso Grigio) Schlein. A togliere il travestimento alle dichiarate promesse, sbandierate per vincere la corsa alla segreteria, ma rivelatesi per quello che erano, minkiate menzognere, in un batter di ciglio. Le avvisaglie non erano mancate, dalla postura sulle armi, fino all’ondivago atteggiamento su Israele, passando per i voti in Europa uniti a quelli delle destre.
Le “scorie” renziane in quel partito sono maggioranza. Lo sono sempre state, nonostante la fretta di qualcuno a dichiararsi “ex”. Ed è una gara, fra gli “ex” ad auspicare il ritorno del figliol prodigo, nonostante tutte le porcate che al diversamente simpatico “scisc sciok beichuese” sono state attribuite. Tutto dimenticato in nome di un equivoco “uniti si vince, per sbarrare la strada alla destra”. Per aprire la strada a un’altra destra, decisamente destra, quella di Renzi e i suoi accoliti.
Una destra ancora più pericolosa di quella originale. Una destra “sinistra”, non per la posizione politica ma per ciò che evoca. Una destra degli affari, che affonda le sue radici nei comitati di affari di tutti i tipi, in qualche loggia più o meno coperta, nella collaborazione di qualche funzionario più o meno importante dei “servizi”. Renzi non è affidabile e questo è il minore dei suoi difetti. Si è reso responsabile di atti contro gli interessi dei più umili. Ha facilitato l’ascesa della destra al potere, fino a mescolarsi con la stessa e votare nello stesso modo.
Ha fatto bene Goffredo Bettini a sottolineare quanto possa diventare devastante questo “ritorno”. Quanto possa fare danno. E ha fatto altrettanto bene Giuseppe Conte a rimarcare il potenziale harakiri e la impossibile compatibilità del Movimento 5 Stelle con il bomba e tutto quello che si porta dietro. Nessuna ipotesi di alleanza, anche con il miglior programma possibile e con le migliori dichiarazioni d’intenti, può diventare una strada praticabile insieme all’autore del Jobs act, al primo organizzatore ed esecutore del “conticidio”. Insieme a chi ha votato La Russa presidente del Senato, il premierato, le schiforme sulla giustizia.
Nulla insieme a chi ha contribuito alla deriva di questo Paese. Nulla con la più grande riproposizione di Giuda e dei grandi traditori della storia.
Nulla con chi ha nella sua agenda politica il primato del denaro e dell’ulteriore arricchimento dei ricchi.
Non si possono fare trasfusioni con sangue di gruppi non compatibili. E questo è un caso di scuola: Renzi ha un sangue non compatibile con il mio, pertanto non accetterò trasfusioni. E la sua presenza in una ipotetica alleanza che veda la presenza del Movimento 5 Stelle, mi porterebbe a valutare l’astensione.
.
Giancarlo Selmi