La logica nefasta della guerra

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Chi mette un’arma nelle mani di un assassino, non é suo complice, ma un omicida tanto quanto chi la usa.
Le armi usate dall’esercito israeliano sono fornite per l’ 80% dagli americani e dagli altri “paesi belli” loro alleati.
Servono per sterminare il popolo Palestinese.
Non potete chiamarli complici.
Lo stato ebraico compie ogni giorno atti di inaudita ferocia, a Gaza, in Cisgiordania, colpendo vittime innocenti senza nessuna pietà.
Ieri a Jenin, due ragazzi di 14 e 16 anni, colpevoli di sventolare una bandiera palestinese, sono stati abbattuti da una raffica di mitra da parte dei soldati israeliani.
Sempre ieri una ragazza di 16 anni, mentre in casa accudiva il fratellino di 5, é stata uccisa dalle pallottole israeliane che sparavano all’impazzata contro un vicino appartamento, peraltro vuoto, dove secondo loro si nascondevano dei “terroristi”.
Sia nel primo che ne secondo caso, proiettili forniti da americani & Co.
Non potete chiamarli complici.
La furia della guerra che si é abbattuta sulla Palestina, miete ogni giorno vittime.
Non sono esenti da questo nemmeno i prigionieri israeliani catturati il giorno della rivolta ottobrina.
“Noi, ogni giorno prepariamo i nostri bianchi sudari per seppellire i martiri. Loro preparino le bare.”
(Abu Obeida, portavoce delle Brigate Ezzedine Al-Qassam.)
Seppur terrificante, il messaggio é chiaro.
Se la guerra continuerà, nessuno potrà fermare il conto delle vittime e i tentativi israeliani di liberare i prigionieri avranno come esito la loro morte.
Il presidente Biden afferma di aver pronta l’ennesima bozza di accordo da sottoporre agli israeliani.
Sarà rifiutata come tutte le altre.
Londra ha capito che l’ostinazione di Israele non porterà da nessuna parte e per questo ha deciso di sospendere tutti gli aiuti militari in suo favore.
Un gesto forte ma isolato.
Se Usa, Germania, Canada e Francia (solo per citare i maggiori fornitori) continueranno ad alimentare il massacro, questa follia non si placherà.
E se la guerra, travalicherà i confini, colpendo in altre parti del mondo, se i morti si dovranno contare nelle strade di Parigi o Berlino, non sarà che l’inevitabile espandersi di un conflitto dove ogni mezzo diventa purtroppo lecito, in questa follia disumana.
E’ la logica nefasta della guerra.
Ma, come dice un vecchio proverbio,
“Chi é causa del suo mal, pianga se stesso”.
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Claudio Khaled Ser