CLAUDIO KHALED SER
Fino a pochi minuti fa, non sapevo nemmeno che esistesse.
Parlo di eSwatini, il piccolo regno che è rimasto l’unico Paese africano a mantenere rapporti diplomatici ufficiali con Taiwan e pertanto escluso del Forum Africa-Cina che si é aperto ieri a Pechino.
53 Stati africani su 54 presenti.
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Le mani della Cina sul “Continente Nero” sono sempre più evidenti, ridicolizzando i “piani Mattei” che qualche illusionista sogna disperatamente.
In Africa niente si muove più senza consultare la Cina e i parternariati stabiliti tra le autorità di Pechino ed ogni singolo Paese vanno ben oltre i semplici finanziamenti economici.
Interventi concreti e diretti sulle infrastrutture, come per esempio la nuova ferrovia che consentirà il trasporto dello Zambia, secondo produttore africano di rame senza sbocco sul mare, a esportare il metallo attraverso la Tanzania.
Costo completamente a carico dei cinesi e ripagato ovviamente in rame.
Ma Pechino si é assicurato inoltre la quasi totale disponibilità di cobalto e litio, dalla Repubblica Democratica del Congo, che da sola possiede circa il 50 per cento delle riserve globali.
Si tratta di un materiale fondamentale per lo sviluppo delle auto elettriche, settore in cui non a caso le aziende cinesi sono leader.
L’Uganda ha concesso per 99 anni lo sfruttamento dei pozzi petroliferi alla Cina, Camerun e Burkina Faso le tanto ricercate “terre rare”.
Nello stesso tempo vengono ovviamente firmati accordi militari.
Oltre 60 mila militari e 10mila agenti di Polizia saranno istruiti sul territorio cinese e le forniture di armi consentiranno agli istruttori di Pechino di tenere sempre più sotto controllo le forze di difesa-offesa dei Paesi Africani.
Mentre l’Europa, Italia in testa, spera e sogna che le barche dei Migranti affondino nel Mediterraneo per evitare “invasioni”, la Cina apre a corsi di studio, di formazione professionale, ai giovani africani che saranno poi chiamati a contribuire, nel loro Paese, a quel processo evolutivo, sia industriale che sociale, di cui si discute nel Forum.
Nel frattempo Pechino investirà nei prossimi due anni,
50 MILIARDI DI DOLLARI.
Con i soldi si compra tutto, anche la miseria.
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Claudio Khaled Ser