Ha stato Conte – Cap. 573 “l’elevazione”

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Alle moltitudini di partecipanti alla più frequentata caccia del nuovo millennio, quella scatenata dall’establishment italiano, dai giornali e dalle televisioni, dai Renzi e dai Calenda, dai comitati di affari, dalle massonerie (sono tante), dagli ambienti finanziari, dalle consorterie, dai produttori di morte, dai guerrafondai politici e informativi, che dalle industrie della morte lucrano sontuosi stipendi, dalle destre, insieme al canonico chi più ne ha ne metta, la “caccia a Giuseppe Conte” si arricchisce di nuovi protagonisti attivi: il comico genovese noto come Grillo, una ventina di sodali, qualche migliaio di duri e puri sparsi qua e là per la rete, più qualche trombato, qualche espulso dallo stesso Grillo, arrampicatori sociali e politici di ogni ordine e grado.
Gli ultimi citati, quindi, si uniscono appassionatamente, per una semplice legge transitiva, ai primi in elenco, formando un’armata con un unico obiettivo: l’ex presidente del consiglio. Quindi, applicando un semplice metodo identificativo delle forze in campo, Grillo, sodali, duri e puri si ritrovano alleati a massoni, destre, renziani, calendiani e tutto il citato cucuzzaro, nell’intento di fare fuori, politicamente, l’attuale capo politico del M5S. È la prosecuzione del “teorema Di Maio”. Quello che ha un nome e cognome ma molti partecipanti e ispiratori. Alcuni rimasti nell’ombra ma oggi usciti allo scoperto. Quello che, sfortunatamente per gli attori, non ebbe successo.
Il “conticidio” non si è mai fermato. E chi lo ha ispirato, ma continua a ispirarlo, è la stessa gente. Non ha avuto il successo da loro sperato, per tre motivi: la ingenua sottovalutazione di Conte; la tenacia dello stesso; la sua immensa popolarità. Il tutto unito alla determinazione dimostrata nel perseguire, veramente e senza infingimenti o fumose idealità, gli obiettivi sociali, il welfare, la tutela degli ultimi e dei fragili. Una più equa distribuzione della ricchezza. Tutte cose che fanno male alle destre e alla prima parte del cucuzzaro citato. E che, vedendo le alleanze, è probabile che vadano male al comico ligure noto come grillo. E ai suoi sodali.
Bisogna scegliere se stare con Conte o con il citato cucuzzaro, l’intero elenco. Io resto con Giuseppe Conte.
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Giancarlo Selmi