Promemoria

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

Questo sarà un altro post piuttosto lungo.
Se siete per la sintesi o leggere vi affatica le membra, non cominciatelo nemmeno.
La nube tossica di miseria e squallore che da decenni ammorba il nostro paese si sta addensando sempre di più. Le vette raggiunte con gli imbrogli democristiani e poi con tangentopoli parevano inarrivabili, ma il berlusconismo ha definito in un attimo nuovi standard di desolazione, mantenuti poi elevatissimi da chiunque si sia avvicendato allo sfacelo del paese.
Oggi siamo a livelli che parrebbero inarrivabili, eppure l’opera non è ancora compiuta. Noi siamo un popolo creativo, di poeti santi e navigatori, ma siamo soprattutto una congrega di ignoranti, furbetti e puttanieri nonché una vera porcilaia umana che rispetto a quelle frequentate da suini veri è più fetida e non ha alcuna dignità, perciò abbiate fede e vedrete che le cose peggioreranno ancora.
E’ inevitabile.
E peggioreranno perché questa è la prima epoca storica senza speranza e senza futuro, e se vedete una luce in fondo al tunnel, come dico sempre, è solo un lumino votivo.
Mancano i grandi uomini, mancano gli statisti, mancano gli intellettuali illuminati, quelli veri, quelli liberi, manca la bellezza, manca il pensiero, mancano le idee, e se ci sono manca il coraggio.
E qualora si manifestassero segnali di cambiamento, mancherebbero le persone disposte ad accoglierli perché, se abbiamo affidato il potere a un governo di incapaci o se non l’abbiamo saputo impedire, vuol dire che ci sta bene così, che siamo complici, colpevoli allo stesso modo.
In molti credono che il voto a questi signori sia dovuto al fallimento dei governi cosiddetti democratici.
E’ vero, le delusioni degli occupatori abusivi della sinistra hanno raggiunto vette inespugnabili, ma è vero solo in parte: per molti elettori di quel popolo creativo descritto sopra, questo governo rappresenta perfettamente la proiezione della loro natura.
E troppo spesso anche quelli che dicono di non riconoscersi e si proclamano diversi, mentono: sono solo l’altra feccia della medaglia (non è un refuso, io non sbaglio mai).
Oggi parole come pudore, morale, vergogna, onestà, per dirne solo qualcuna ma se volete preparo la lista completa per la prossima volta, potremmo cancellarle dal vocabolario, tanto non hanno più alcun senso. Sono diventati riferimenti ingombranti, perfino imbarazzanti.
Quante volte avrete sentito dire che i tempi sono cambiati e quindi bisogna adeguarsi. Un invito ad abbassare la guardia, insomma, a non rompere troppo i coglioni col sostenere l’etica di certe regole e di certi valori. Qualche volta è vero, certo, nei diritti civili per esempio, ma molto spesso è solo una scusa per non reagire, perché a vivere sbagliati ci si abitua subito ed è anche più comodo.
E invece sono proprio i tempi che dovremmo trovare il coraggio e la forza di cambiare perché sono loro ad essere sbagliati, non le regole.
Ecco, questo era il prologo.
Serviva a infondervi un po’ d’entusiasmo e a inquadrare bene la situazione, acciocché tutto quello che segue abbia una chiave di lettura adeguata.
Ora si tratta di scegliere l’argomento vero del post, ma mi sono fermato qualche giorno e ce ne sono talmente tanti che si sovrappongono, e tutti di inaudita gravità, che non so quale colpire.
Ma tanto le mie parole sarebbero a salve, inutili come tutte quelle che ho scritto, e non affonderebbero nessuno.
Quindi mi limiterò a fare l’elenco delle sciagure, qualcuna consolidata da anni e altre fresche di giornata, ma tutte perfettamente inserite in quello sfacelo putrido che ho descritto nel prologo.
Degli spunti, insomma, perché il pensiero non si atrofizzi.
Non qui, non nella mia pagina.
-Comincio con una prece per quelli che, scientemente e senza che nessuno li obbligasse o li premiasse, hanno scelto di mettersi il cappotto e vestirsi da inverno in una sera di agosto per andare a vedere il concerto natalizio del Volo che verrà trasmesso, appunto, la vigilia di Natale. E per godere di questa delizia hanno pure pagato.
Io non lo avrei fatto neppure gratis e per una reunion dei Pink Floyd, ma del resto io Schifani non lo avrei votato nemmeno sotto tortura.
E’ il bello di essere diversi.
-La faccenda di Sangiuliano e della sua amante si è appena risolta con le dimissioni del ministro.
Un vero peccato, questo personaggio un po’ così era la prova che la democrazia funziona e che perfino un ignorante può diventare ministro della cultura, e poi era così divertente, faceva ridere già a guardarlo. Metteva di buon umore, come i pagliacci al circo.
Ci mancherà, anche se per rafforzare il concetto che chiunque può farcela al suo posto andrà un altro che la laurea non è riuscito a prenderla e che di rilevante ha solo la militanza giovanile nel fronte della gioventù.
Lei, la vaporosa bionda, vedrete invece che riciccerà fuori e troverà qualche altra sistemazione, date le sue eccelse qualità di “pompeiana”, più volte ricordate da Paolo Mieli a in Onda.
-Intanto Macron se ne sbatte le palle di chi ha vinto le elezioni, e a formare il nuovo governo chiama Michel Barnier, per l’appunto di destra, uno che non si è votato nemmeno da solo.
E’ l’aria che tira. Un vento forte, in Europa e in America, con buona pace di quelli convinti che la Harris cambierà il mondo.
-Per la serie consigli non richiesti, inviterei Conte, a togliersi definitivamente dalle palle e tornare alla sua prestigiosa carriera di avvocato. Lo dico seriamente e lo ritengo un ottimo consiglio.
Il Movimento non esiste più, le paturnie di Grillo lo stanno massacrando e Conte non ha le condizioni per sganciarsi e correre da solo. Oppure, semplicemente, non vuole farlo.
Tutti a casa. Ce ne faremo una ragione, e se il futuro è l’adesione, più o meno palese, ad un’alleanza del cacchio con dentro Renzi e Calenda, ce la faremo anche presto.
Non importa, grazie di tutto. Ci arrangeremo.
-L’attorucolo buffone, nazistello anziché no, marionetta megalomane nelle mani americane, talmente di fuori che adesso ha licenziato mezzo stato maggiore del suo esercito, continua a questuare morte e distruzione. Per gli altri, naturalmente.
Nessuno potrà mai spiegare il perché tutto un continente si faccia tenere per le palle da un pagliaccio come questo, col risultato di distruggere i paesi più poveri, ingrassare il Pil della Russia e costringerci tutti a un equilibrio precario sul filo del terrore.
E c’è chi ancora continua con la litania dell’aggressore e dell’aggredito.
Quanti di loro saranno ancora in buona fede, dopo quello che si è visto e che si è capito?
E la meloni che l’ha appena, e nuovamente, omaggiato promettendo solidarietà (e armi) in eterno, sarà in buona fede o solo una dipendente fedele di poteri più forti?
-E poi c’è il criminale ebreo che continua nel suo genocidio fra l’indifferenza pavida di chiunque, con il solo sottofondo delle chiacchiere di finto dissenso degli americani e dell’ipocrita retorica di stocacchio.
-Infine il disagio dei giovani, un problema che ci coinvolge tutti e di cui più o meno tutti siamo responsabili, da quando abbiamo deciso di lasciare che a crescerli fosse una me*da di telefonino del cazzo (ricordate quello che ho detto prima sul cambiare le regole quando invece dovremmo cambiare i tempi?)
Mi riprometto di parlarne meglio prima o poi, ma solo per un confronto con voi. Io ho solo dubbi e domande, non ho verità da diffondere.
Se proprio cercate quelle, provate con Crepet.
Ora rileggete il prologo e capirete perché nessuno di questi problemi potrà mai avere una soluzione.
Quindi, per citare Andrea, buona catastrofe.
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Orso Grigio