Che senso ha il postumo “per non dimenticare” se poi in principio si ignora?

BARBARA LEZZI

BARBARA LEZZI

 

Nessun fuoco di fila da parte dei nostri piccoli leader politici per l’ennesimo e vile attacco di Israele contro poveri cristi che avevano trovato rifugio in tende umanitarie in quella che era una “safe zone”. Una zona di sicurezza violata dallo spietato stato di Israele al quale tutto è concesso dalla comunità internazionale purché dica che tra i morti c’erano anche terroristi.
La Palestina sanguina sempre più ma qui da noi nessuno alza la voce per rivendicare con forza quei benedetti valori occidentali che valgono solo se ci sono ragioni di convenienza politica ed economica. Ci si scandalizza per qualche gaffe ma non perché siamo governati da chi è complice di uno dei più gravi massacri della storia.
Siamo corresponsabili, ancora una volta, di un genocidio ma sembra che questo non ci riguardi.
Perché diavolo si dice che la memoria conta, perché siamo orgogliosi di scrivere “per non dimenticare” se poi nascondiamo o fingiamo di non vedere ciò che accade davanti ai nostri occhi oggi?
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Barbara Lezzi