Prove tecniche di fascismo

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

Alla Camera dei deputati in queste ore è in discussione se introdurre, anche per legge, il Fascismo.
Non l’ho sparata grossa.
Nel testo del DDL Sicurezza messo a punto dai peggiori ministri della Giustizia e dell’Interno che si ricordi, sono presenti infatti tredici nuove fattispecie di reato e aggravanti.
Un tempo si chiamavano liberticide, ma lo stampo è inequivocabilmente fascista.
Vediamole.
Nel mirino del governo della “ducetta” ci sono in primis le occupazioni delle case e la libertà di manifestare.
Tra di “loro” la chiamano subdolamente la norma anti-Salis. Fino ad oggi, chi occupava una casa commetteva un reato civile, ora si rischia dai 2 ai 7 anni di reclusione.
Un giro di vite inaudito.
Altri nemici da rinchiudere a tutti i costi sono gli attivisti per il clima e gli studenti. Anche contro di loro sono previste delle aggravanti ai reati già esistenti.
In particolare c’è la cosiddetta norma ribattezzata “anti-Gandhi”, che prevede addirittura il carcere se due o più persone manifestano il loro dissenso bloccando il traffico oppure intralciano la circolazione sui binari di una ferrovia.
Quello che fino a oggi rappresentava un illecito amministrativo diventa dunque reato penale con pene fino a due anni.
Da segnalare un altro provvedimento – questo dal sapore più populista – che introduce un’aggravante per i reati commessi all’interno di stazioni ferroviarie e delle metropolitane. In particolare c’è da sottolineare un articolo quello del carcere per le donne in gravidanza o con figli neonati.
Proviamo a dirla così: avviene che talvolta le borseggiatrici che “operano” nelle stazioni delle metropolitane siano incinte. Nel testo è previsto che non sia più obbligatorio, ma facoltativo il differimento della pena in una struttura che non sia il carcere.
Meglio in cella e non se ne parli più.
Come può un bambino di poche settimane o di pochi mesi nascere e crescere in carcere?
La discussione in quel nido di serpi continua.
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Alfredo Facchini