Patteggiamento

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Giovanni Toti chiede il patteggiamento della pena, uno sconto del 30% e la possibilità di sottrarsi al pubblico dibattimento, ma si dichiara innocente. La legge lo consente ma se io fossi il GUP (giudice udienza preliminare) col cavolo che lo concederei per tre ragioni.
La prima è fin troppo ovvia. Si tratta di un pubblico amministratore accusato di aver malversato le pubbliche risorse, è inammissibile che le sue responsabilità diventino una faccenduola privata da dirimere a porte chiuse.
La seconda: accettare una pena ridotta proclamandosi innocente è una evidente manipolazione della legge, uno dei tanti espedienti usati dai collegi di difesa per rendere la Giustizia carta straccia.
La terza è il messaggio contenuto nella richiesta di patteggiamento quando l’imputato si dichiara innocente, è come se si dicesse alla magistratura “io di voi non mi fido perché mi avete teso una trappola, siete disonesti e mi accontento di limitare i danni”.
E invece sono certo che gli verrà concesso, la sabbia per coprire le porcherie della politica non è mai abbastanza.
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Mario Piazza