DI MARIO PIAZZA
L’uso appropriato della parola “crisi” non può prescindere da tre condizioni: deve trattarsi di un evento negativo, repentino e imprevedibile.
Non è una crisi la guerra in Ucraina e non lo è quella in Medio Oriente. Neppure quella climatica è una crisi e non lo è quella delle democrazie occidentali. E’ tutta roba iniziata un sacco di tempo fa, roba che ci ha avvertito con largo anticipo di ciò che sarebbe successo e che chi comanda ha deciso di propiziare o nel migliore dei casi di ignorare fino a quando, inevitabilmente, ci è scoppiata in faccia.
Invece di parlare tanto di intelligenza artificiale dovremmo concentrarci sulla nostra imbecillità naturale, quella che non ci consente di accorgerci delle bufale che una ristretta élite rifila al resto degli abitanti del pianeta per perseguire i propri interessi.
Era una bufala l’anelito di libertà del popolo ucraino che nel 2014 abbiamo chiamato Euromaidan, lo fu nel 1948 la proclamazione di uno stato immaginario per il “popolo eletto”, sono una bufala le democrazie occidentali dove i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
Purtroppo il cambiamento climatico non è una bufala, lo sono però i modi ridicoli con cui sempre loro, i membri dell’élite, hanno deciso di affrontarlo.
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Mario Piazza