Buon Compleanno a Sophia Loren, un’icona intramontabile del cinema italiano

DI MARINO BARTOLETTI

 

È ’ indubbiamente l’ultima grande “diva” italiana del cinema mondiale. E fa un certo effetto, soprattutto a una persona della mia generazione, saperla (splendida) novantenne.
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Se devo essere sincero, alla domanda “qual è stata per te la più grande attrice del nostro cinema?” il suo nome non sarebbe il primo a venirmi in mente. Penserei probabilmente ad Anna Magnani o a Mariangela Melato. Ma poi mi basterebbe ricordarla nella “Ciociara” (con cui, non per nulla, vinse l’Oscar”), in “Matrimonio all’italiana” e soprattutto in “Una giornata particolare” e avrei tutti gli argomenti per ricredermi.
L’ho conosciuta. In un’occasione stemmo insieme anche un paio di giorni. Accadde qualche anno fa quando ci ritrovammo in un evento a Singapore durante una grande Esposizione dell’eccellenza motoristica italiana: gli organizzatori la richiesero espressamente come simbolo e testimonial dell’italianità vincente.
Toccai con mano la sua umanità, per nulla inquinata dall’alone di quasi fanatica seppur rispettosa ammirazione con cui venne accolta. Capii che cosa voleva dire, per gli altri, avere a che fare con un personaggio ritenuto un “divo”. Apprezzai la sua serietà e la leggerezza della sua signorilità.
Nelle cose che facemmo assieme mi prese teneramente a braccetto fidandosi di me per affrontare argomenti e situazioni che potevano non vederla preparatissima. Le chiesi di salire a beneficio dei fotografi su una vecchissima Vespa, simile a quella di “Vacanze romane”. Lei si entusiasmò. “E’ il film – mi disse – che mi fece definitivamente sognare di diventare un’attrice”. Poi si accomodò docilmente nel sedile posteriore come Audrey Hepburn. Mi chiese se era possibile fare un giretto. Pur non essendo Gregory Peck finii assieme a lei sulle prime pagine di quasi tutti i quotidiani di Singapore
In una ricorrenza così importante, così “alta” come quella dei suoi 90 anni non posso che mandarle il più ammirato, il più sincero e il più forte degli abbracci. Da appassionato di cinema, da italiano e – perché no – da “amico” per un giorno.
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Marino Bartoletti