La compagnia

Ad oggi almeno è così, stasera si vedrà.

Peccato però che a questo auspicabile finale si sia arrivati per rimbalzo e non per scelta diretta come avrei voluto io (scelta diretta si legge ‘sfanculo unitario da parte di PD, AVS e 5S nei confronti di Renzi’).

Ma si sa, io sono piuttosto esigente, le mie previsioni non si realizzano mai e di politica non capisco una cacchio.

Io credevo nell’alleanza pd-avs-5s, la vedevo come la sola possibile per battere la Meloni e i suoi incapaci.

Credevo anche in un programma comune che, pur nel rispetto della diversità dei componenti, potesse andare verso i bisogni delle persone e avere un’impronta chiaramente pacifista e di sinistra, come non succede ormai da decenni.

E non ero il solo ad avere questa speranza, ce l’avevano perfino quelli del pd, o almeno quelli non ancora storditi dai bagordi autocelebrativi delle feste dell’unità. Tanto è vero che avevano eletto una persona che in questo senso pareva promettere molto.

Pareva.

Napoleone sentenziava che “per avere successo bisogna promettere molto e non mantenere nulla”.

Direi che la gaudente Schlein appartiene egregiamente a questa categoria di prenditori di sedere visto che al di là delle chiacchiere e delle parentesi con dentro niente, quando si tratta di scelte concrete non sono ravvisabili differenze sostanziali fra ella e la Meloni. La vedo insomma in buona posizione per essere la più grande delusione del pd, seconda solo all’inarrivabile Renzi, ma c’è ancora tempo e chissà che non ci regali un incubo inedito.

E in questa alleanza non ci crede, oppure ne ha un’idea un po’ bizzarra dove lei comanda, forte di una supremazia del tutto presunta e gli altri fanno i sudditi.

Dove in pratica dei 5S le servono solo i numeri, ma non le idee.

Se non fosse così avrebbe avuto un rispetto maggiore per il Movimento chiudendo l’argomento Renzi nel solo modo possibile, tanto più che è proprio lei la prima che avrebbe dovuto buttarlo fuori, visto che era stata chiamata anche per questo.

E invece di lasciare che fossero i renziani a prendere ancora una volta la scena con l’immagine contrita di una dei loro statisti di riferimento, avrebbe dovuto essere proprio lei a chiamare le tv e dichiarare, a nome della coalizione tutta, che con Renzi non è possibile nessuna forma di collaborazione né oggi né mai, nel rispetto non solo degli elettori, ma anche della logica e del buon senso.

Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul perché avrebbe dovuto succedere questo, si ripassi la storia degli ultimi dieci anni.

Invece lei lo cerca ancora, lo aspetta, lo brama, caz*o!

E allora, se tutto questo è vero, e purtroppo lo è, per il Movimento c’è una sola cosa da fare, che enuncerò ancora in francese per maggiore chiarezza: togliersi dai coglioni!

Se Schlein vuole Renzi se lo prenda, chi siamo noi per andare contro l’ineluttabile, ma il Movimento non può certo restare in questo accrocchio se alla base non vengono fissati punti inamovibili e definitivi.

La Liguria si ripeterà, e poi si tenteranno imbrogli alle politiche e via così.

Quindi non faccia la timida, si dichiari pubblicamente, si accasi con questo gran campione e vedrà che otterrà sicuramente il 98% dei voti, potrà finalmente governare e come nelle fiabe vivranno tutti felici e contenti.

I 5S correranno da soli. Meglio, si sta più larghi e soprattutto più liberi.

Prenderanno i voti che prenderanno, e chi se ne frega, ma non riduciamoci a diventare come gli altri.

Vincere non vale un cacchio se il prezzo da pagare è rinunciare alla coerenza e al rispetto per gli elettori.

Magari quei pochi voti presi potrebbero perfino essere proprio quelli di cui la gaudente avrà bisogno, e allora, vendersi per vendersi, almeno alziamo la posta.

Gaber diceva che “un uomo solo è sempre in buona compagnia”.

Vale anche per i Movimenti.