Libano, migliaia di vittime civili, sfollati e declassati al rango di numeri

DI MICHELE PIRAS

 

“Siamo ubriachi, ubriachi di morte e ubriachi di sangue”.
Le parole di Ori Goldberg, docente universitario israeliano, di fronte alla devastante escalation scatenata da Israele a quasi un anno esatto dal 7 ottobre.
Ieri notte le truppe di terra hanno fatto il loro ingresso in Libano e ancora nessuno che interviene a fermare questa catastrofe, nemmeno per dire una parola di avvertimento e tutela per la sicurezza dei nostri soldati dell’UNIFIL, ormai in mezzo al fuoco incrociato nel sud del Paese dei cedri, ultimi testimoni sul territorio dell’Onu che abbiamo conosciuto e che oggi non c’è più.
E in quell’ubriacatura migliaia di vittime civili, sfollati mutilati declassati al rango di numeri.
Senza freni.
Israele ormai fa ciò che vuole, in faccia alle Nazioni Unite, agli Usa, al Mondo intero.
Non è una guerra e non è diritto alla difesa.
È un massacro.
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Michele Piras