Lana Caprina

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Vi è mai capitato di ascoltare un pensiero talmente giusto e semplice da farvi dire a voi stessi “Cavolo, perché io non ci avevo mai pensato?”
A me è successo ieri sera, guardando casualmente uno stralcio di “Piazza Pulita” dove Formigli intervistava Nicola Lagioia, un intellettuale poco noto al grande pubblico. E di intellettuali si parlava, partendo dal delirio lessicale del neo-ministro Giuli per arrivare alla questione delle cosiddette egemonie culturali, di destra o di sinistra.
Personalmente la ritengo una questione di lana caprina perché mi rifiuto di considerare cultura quella roba che a destra viene imposta dall’alto a suon di slogan e di menzogne, al contrario credo che la vera cultura nasca nel cuore e nella mente della gente comune per poi esprimersi al meglio attraverso le avanguardie. Che si tratti di cultura politica, sociale, letteraria o artistica il percorso è sempre lo stesso.
Discettando di questo Nicola Lagioia ha detto la grande e semplice verità alla quale avrei voluto aver pensato da solo, e cioè la differenza principale tra un intellettuale di sinistra e uno di destra:
I primi, da Pasolini a Zerocalcare passando per Nanni Moretti e persino Zoro, sono sempre stati una spina nel fianco della sinistra di potere. I secondi invece sembrano in gara per chi meglio riesce a compiacere i loro leader politici, una congrega di pezzenti culturali pronti a scambiare la loro dignità con una poltrona.
Nicola Lagioia ha citato come unica eccezione Giordano Bruno Guerri, non lo conosco abbastanza per dire se ha ragione ma è un fatto che a Guerri non è mai toccato neppure uno sgabello.
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Mario Piazza