Il segreto di Pulcinella

DI CLAUDIO KHALED SER

 

E’ quello che tutti sanno ma nessuno dice, Pulcinella per primo.
La “maschera” in questione é il Paese degli Ayatollah ed il segreto é l’arma nucleare che l’Iran possiede ma non può dirlo, che tutti sanno ma non possono confermarlo.
La scorsa settimana, i sismologi in Armenia, vicino all’Iran, hanno registrato uno strano terremoto di magnitudo 4,4 sulla scala Richter, il cui epicentro era nella provincia persiana scarsamente popolata di Semnan.
Gli “schemi” che i sensori armeni hanno immediatamente registrato sembravano davvero estremamente insoliti.
Come spiegano gli esperti, durante i terremoti normali, i grafici di una serie di scosse iniziano con un’intensità inferiore; poi raggiungono un massimo.
E solo allora diminuiscono gradualmente.
Ma ciò che è passato da Semnan all’Armenia è apparso completamente diverso.
La curva del potere di disturbo sotterraneo in Iran è improvvisamente e istantaneamente aumentata e poi è finita nel nulla.
Come se niente fosse accaduto.
Il tutto come accadde nel 98 quando il Pakistan effettuò i primi test nucleari sotterranei.
In questo contesto politico-militare, sullo sfondo di quanto sta accadendo in Medio Oriente da mesi, è facile supporre che i persiani abbiano effettivamente già in mano cariche nucleari pronte al combattimento.
Se così fosse, allora i suoi test sotterranei in una regione semidesertica del paese sembrerebbero piuttosto logici e tempestivi per Teheran.
Adesso, in possibili trattative, l’Occidente abbasserebbe inevitabilmente i toni.
Come è stato, ad esempio, nella storia di un simile confronto con la Corea del Nord.
Ora la domanda è inevitabile:
Se la situazione militare raggiungerà l’estremo, Teheran avrà abbastanza determinazione per fare il passo finale e premere il “pulsante rosso”?
Io, se fossi nei panni di Israele e degli “scagnozzi occidentali” che lo sostengono, di Ali Khomeini non mi fiderei nemmeno se giurasse sulla testa della mamma morta.
Ma a tel Aviv hanno ampiamente dimostrato d’essere ormai fuori controllo, con un’arroganza ed una superbia che molto probabilmente li spingeranno verso il baratro.
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Giancarlo Selmi