Il vittimismo è una truffa

DI FERDINANDO TRIPODI

Quando Nino e Toni Pagot e Ignazio Colnaghi hanno creato Calimero per lo sketch Mira Lanza di Carosello nel 1963, di sicuro non immaginavano che il loro “pulcino nero” sarebbe stato usato per descrivere il comportamento di chi si sente perseguitato da tutto e tutti.
E invece, la “sindrome di Calimero” è diventata una definizione del vittimismo patologico.

Il vittimista ha un atteggiamento immaturo nei confronti della realtà e tende a considerarsi il centro di un mondo ingiusto e crudele. In altre parole, chi fa la vittima si ritiene speciale in modo negativo, per cui solo a lui o lei capitano cose brutte e i problemi che ha sono i peggiori e i più gravi che esistano.

In questo senso, il vittimismo è la conseguenza di una bassa (se non del tutto assente) autostima, che rende incapaci di affrontare la vita nelle sue piccole e grandi difficoltà e porta a rifugiarsi in un una realtà dove la responsabilità di ciò che non funziona e rende infelici è di forze esterne imprevedibili e ingovernabili.

Spesso e volentieri non si è vittime ma si fa di tutto agli occhi degli altri per esserlo. Ed ecco che a prima vista, il vittimismo può sembrare utile e portare dei vantaggi. Ma in realtà è un modo di essere e di fare che ha conseguenze estremamente negative sia su chi lo pratica (in maniera consapevole e inconsapevole) che su chi lo subisce.

Negli anni ho conosciuto vittime VERE e non presunte, che mai hanno platealmente fatto finta di sentirsi attaccati, insultati, ingiuriati da chiunque pur di spostare l’attenzione sul vero problema. Per molti aspetti, le vere vittime assumono comportamenti diametralmente opposti ai vittimisti, tendono a sentirsi responsabili della propria condizione fino a essere eccessivamente severe con se stesse.

Le vere vittime, spesso, sono incapaci di comprendere la gravità del danno subito e pur quando ne prendono consapevolezza non riescono a ripiegare nel vittimismo.

Il vittimismo spesso e volentieri invece, si serve del palcoscenico per cercare quel “consenso” e quel rispetto che in altri modi non riesce a guadagnarsi.

Il vittimismo è una truffa. Fate attenzione.

L’articolo 21 della Costituzione mi consente, oggi, di esprimere un mio pensiero libero.

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Ferdinando tripodi