DI GIOACCHINO MUSUMECI
“Provo un po’ di tenerezza per tutti voi. E’ assai triste la condizione in cui parole e slogan ci si rivoltano contro. Ricordo che avreste voluto abolire i vitalizi, lo gridavate nelle piazze, ed eravate illusi di esservi riusciti.”
Ma da un tema tanto spinoso, che avrebbe necessitato più prudenza e conoscenza di un orpello definito autodichia, prende forma la nemesi beffarda del vostro garante Beppe Grillo.
Paradossalmente il garante si scagliava contro la casta di politici privilegiati ma era l’unico che poteva vantare un sostanzioso vitalizio da 300mila euro annui. Un privilegio niente male.
E’ mai possibile che una tale contraddizione non abbia suscitato un dubbio, non abbia provocato un tremito, seppure flebile, nelle fondamenta del vostro irreprensibile edificio morale?
Quante contraddizioni nella vostra retorica, hanno alimentato i media fin dal primo istante in cui vi siete seduti ciascuno sui rispettivi scranni.
Eravate invisi in quanto gruppo di sconosciuti approdati improvvisamente ai lidi dorati dei palazzi del potere ma per farvi detestare – vi andava detto prima ma chi ci provava veniva odiosamente crocefisso o deriso- ci avete messo abbondantemente del vostro.
Molti di voi convertiti in poche mosse alla dottrina dell’opportunismo politico, sono scappati con la coda tra le gambe presso case su cui sputavano dai palchi infiammati dei comizi che oggi sembrano quasi preistoria. Alcuni hanno seguito le sirene di Luigi Di Maio e sono scomparsi nel limbo da cui provenivano mentre Luigi gode i frutti dei servigi offerti al dominus Draghi. Ma altri purtroppo sono rimasti nel Movimento per avvelenarlo e abbruttirlo. Finalmente queste contraddizioni sono esplose nella patetica immagine del garante liquidato con tutta la corte dei sodali. Finalmente le prospettive di un Movimento rinnovato più sono reali.”
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Gioacchino Musumeci