DI LEONARDO CECCHI
Fece arruolare migliaia di uomini tra le fila dei partigiani.
Costruì prima e mise a disposizione poi una rete di contatti fondamentale.
Combatté in prima linea. E diede un contributo enorme alla Liberazione d’Italia.
Enrico Mattei fu uomo straordinario.
Venuto dal niente, si guadagnò tutto ciò che aveva. Lo dimostrò quando finita la guerra si prese un carrozzone inefficiente, l’AGIP. Ma anziché liquidarlo e dismetterlo come gli era stato chiesto, lo trasformò in un’azienda fiorente. Un’azienda che oggi si chiama ENI e che fa 43 miliardi e rotti di fatturato.
Mattei aveva un obiettivo: mettere l’Italia alla pari delle altre nazioni. Per farlo serviva energia, serviva combustibile. Lui li trovò dove nessuno credeva possibile. Mise in piedi una diplomazia parallela con i Paesi in via di sviluppo. Li trattò alla pari, a differenza di altri paesi che si credevano superiori e andavano solo a sfruttare. E per questo era amato.
Lo ammazzarono in autunno, il 27 ottobre.
Dava fastidio a tanti. Dava fastidio alle 7 sorelle, le 7 compagnie petrolifere che vedevano l’AGIP e l’Italia come un pericolo.
Ad oggi non ci sono ancora colpevoli per la sua morte, e questa è la cosa peggiore.
A un grande uomo, a un grande italiano che ha amato davvero l’Italia, il ricordo di tutti.
.
Leonardo Cecchi