DI NICOLA FRATOIANNI
In epoca di pandemia da Covid19 abbiamo scoperto ancora di più quanto salute e democrazia siano fortemente collegate. L’accesso garantito alle migliori cure, all’assistenza, ai farmaci per tutte le fasce sociali e per tutti i Paesi è una questione rilevante.
In questo scorcio di tempo che segnerà per sempre un’epoca e forse ridefinirà molti aspetti della nostra vita sociale, abbiamo una volta di più compreso come le disuguaglianze socio-economiche investano tutti i campi della vita individuale e collettiva.
Chi vive in condizioni di difficoltà economica si ammala più facilmente ed ha un accesso alle cure più difficoltoso, con conseguenze facilmente immaginabili.
La scarsità di prodotti medicali colpisce soprattutto i paesi a basso e medio reddito, ma non solo, mette in grave pericolo la vita del personale sanitario nel mondo, determina il decesso di un numero significativo di persone, prolunga la pandemia. Con pesanti ricadute sui sistemi economici, in una spirale infinita di crisi.
Per questo è di fondamentale importanza arrivare alla definizione di un vaccino, su cui molte realtà farmaceutiche sono impegnate. Ed è però altrettanto fondamentale che il vaccino sia libero e accessibile per tutte e tutti, anche per i Paesi con maggiori difficoltà economiche.
I governi europei hanno finanziato la ricerca per il vaccino con imponenti contributi pubblici (16 miliardi di euro) ma senza porre alcuna condizione all’industria farmaceutica quanto a prezzi, strategie di accesso, trasparenza degli studi clinici.
La salute non è una proprietà privata e le cure non possono essere appannaggio solo dei più ricchi. Una delle principali barriere di accesso ai farmaci essenziali risiede nei diritti di proprietà intellettuale, ovvero nel regime di monopolio brevettuale della durata di venti anni che gli accordi TRIPS dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc) conferiscono alle industrie. Nel momento in cui la pandemia tira i fendenti più duri bisogna derogare a questi accordi. La prima proposta in tal senso arriva dai governi di India e Sudafrica, sostenuta da diversi altri governi e da circa 400 organizzazioni.
E ci siamo anche noi. Devono esserci anche l’Italia e l’Europa. Per questa ragione abbiamo lanciato una petizione, per chiedere al governo italiano di attivarsi in sede europea e fare in modo che vengano sospesi gli accordi TRIPS dell’organizzazione Mondiale del Commercio, che garantiscono brevetti ventennali per le aziende.
Il vaccino contro il Covid19 deve essere sottratto alle regole del mercato e deve essere bene comune. Qui il link alla petizione che vi chiedo di firmare e di diffondere in maniera capillare. Il nostro futuro, la nostra salute dipendono anche da noi.
DA HUFFPOST